Il direttore generale della Fondazione Tls sul famraco ‘made in Siena’: “A gennaio sperimentazione sull’uomo. Edificio ex Siena Biotech? Scelta strategica, ma ci devono essere le giuste condizioni”

“L’anticorpo monoclonale che abbiamo selezionato come frutto della ricerca di laboratorio condotta nei mesi scorsi dal Mad (Monoclonal Antibody Discovery) Lab (coordinato da Rino Rappuoli, ndr), è stato prodotto da Menarini Biotech di Pomezia e siamo adesso davvero a un passo dall’avvio delle prove cliniche, previste entro il mese gennaio”. A spiegarlo è Andrea Paolini, direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences.

“Si tratta – dice Paolini – della ‘fase uno’, che verificherà la sicurezza della terapia e sarà svolta su persone sane e condotta dall’Istituto Spallanzani di Roma e dal Centro di Ricerche Cliniche di Verona. Prima c’è però l’infialamento, fase altrettanto delicata, che sarà effettuata dall’Ibi Lorenzini, poi la somministrazione ai volontari sani”.

Il lavoro di Tls sulla ricerca anti Covid va dunque avanti. “Le prime dosi di farmaco? – spiega ancora Paolini – Dopo la fase uno, che contiamo di concludere entro il mese di gennaio, dobbiamo passare alla fase due, ovvero ai test sulle persone malate. Sono le verifiche che permettono di testare l’efficacia del farmaco nello sconfiggere la malattia. Questa fase verrà effettuata presumibilmente a marzo-aprile. Quindi, dopo il via libera delle agenzie regolatorie, ci sarà la produzione del farmaco. Le prime 200mila dosi arriveranno dunque in tarda primavera. Sono già state opzionate dal governo, attraverso una lettera d’intenti”.

Negli ultimi giorni la Fondazione Toscana Life Sciences è tornata alla ribalta dopo le dichiarazioni del sindaco di Firenze Dario Nardella, prima replicate dalle istituzioni senesi e poi rettificate dallo stesso primo cittadino. “TLs è nata, è cresciuta e resterà a Siena – spiega Paoloni – Poi un conto è la sede fisica, che resterà in città, un conto sono i progetti. E’ però nella natura di Tls supportare tutta una serie di progetti anche al di fuori di Siena, siamo sede del Distretto toscano delle Scienze della vita, portiamo il nome ‘Toscana’, quindi quello che ha detto Nardella, per quanto riguarda i progetti, è del tutto naturale. Non ci sono dubbi sul fatto che Tls resterà a Siena”.

E la Fondazione Toscna Life Sciences sta facendo anche valutazioni sull’edificio ex Siena Biotech, le cui aste pubbliche (dopo il fallimento della Siena Biotech) sono andate deserte. “E’ un asset – dice Paolini – per noi fondamentale, abbiamo preso l’edificio vuoto e lo abbiamo riempito di attività e progetti. Vogliamo rimanere in quegli spazi, ma ci devono essere le necessario condizioni, anche economiche. Sono valutazioni interne a Tls, che faranno i soci”.

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