La rubrica settimanale di Caterina Carmignani

La settimana passata con il rilascio sulle piattaforme on demand di due dei più attesi film del 2020, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose e I predatori, il cinema italiano si è tinto contemporaneamente di rosa e nero, sfoggiando nuove e diverse declinazioni di un genere in cui il Belpaese si è da sempre contraddistinto: la commedia. Iniziamo dal primo.

L’opera, realizzata dal regista Sydney Sibilia con Netflix e Groenlandia Group, casa di produzione fondata con il collega e amico Matteo Rovere, trampolino di lancio per innovativi film e serie tv quali Il primo re (2018) e la relativa trasposizione seriale Romulus (2020) o la trilogia di Smetto quando voglio (2014, Masterclass 2017, Ad Honorem 2017), trasporta lo spettatore nella colorata estate del movimentato ’68, quando l’ingegnere Giorgio Rosa costruì in acque internazionali una piattaforma di ferro, costituendo lo stato indipendente dell’Isola delle Rose, con annesso governo, lingua ufficiale, passaporto e francobollo.

Sebbene quell’utopistico esperimento politico e sociale dell’isola galleggiante, così coerente con l’ideologia libertina sviscerata nel Sessantotto in tutte le sue forme, sia qui ridotto a un favolistico sogno e a una parodistica lotta contro il villain Stato italiano (in questo senso forse troppo caricaturali i rappresentanti del governo Fabrizio Bentivoglio e Luca Zingaretti), tale operazione non stona poiché la maxi-produzione di Netflix affronta quell’esperienza da un punto di vista più intimo, personale, umano. Nel nuovo film di Sibilia il protagonista (Elio Germano) è ancora una volta incompreso dalla società, che sovverte anarchicamente in cerca della libertà; la reale vicenda di Giorgio Rosa, senza la retorica che perterrebbe al tema, acquisisce nostalgiche sfumature, grazie anche alla deliziosa colonna sonora che spazia da Louie, Louie dei The Kinks a Sognando California dei Dik Dik, inserendola in una piacevolissima e apprezzabile dimensione comica. Da segnalare Leonardo Lidi, nel ruolo del vizioso ministro degli interni Maurizio, e l’ottima Matilda De Angelis.

La ciliegina sulla torta è servita però dall’eccezionale esordio alla regia del giovanissimo figlio d’arte Pietro Castellitto, I predatori, già vincitore del Premio Orizzonti alla miglior sceneggiatura alla scorsa Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, uscito per un giorno al cinema prima della chiusura nazionale, oggi a noleggio su molte piattaforme streaming.

Alternando con coerenza flash-forward e flash-back, Castellitto Jr. porta in scena le storie parallele, destinate a incrociarsi, di due apparentemente incompatibili famiglie romane: i Pavone, riflesso onomatopeo di una tanto intellettuale quanto rapace borghesia radical-chic, e i Vismara, volgare e caciarona famiglia ostiense, iconograficamente suprematista e fascista, portatrice di un’inaspettata e controversa umanità.

Con movimenti di macchina ben studiati e un’originale e certosina scrittura, compiutamente realizzata grazie a un’attenta direzione della recitazione e della messinscena, I predatori restituisce satiricamente e grottescamente, un po’ sulla scia di Favolacce (2020) dei D’Innocenzo, un duplice spaccato della società italiana contemporanea, ribaltando in maniera esplosiva (letteralmente) i ruoli dei buoni e dei cattivi. Avvalendosi di illustri interpreti quali, tra i più famosi, Massimo Popolizio, Anita Caprioli, Manuela Mandracchia, Vinicio Marchioni, e gli inediti e altrettanto sensazionali Giorgio Montanini e Dario Cassini, l’enfant prodige Castellitto fa qualcosa di straordinario, scomodo e coraggioso, orientando l’empatia dello spettatore verso, come li chiama lui, i “neofascisti per inerzia”, umili sconfitti portatori di un tenero amore, e non risparmiando “i primi giovani stronzi della storia”, borghesi armati di frustrazione e indifferenza.

Questi due film sono il riflesso di un’audace cinema italiano di cui abbiamo bisogno.

I consigli della settimana

Per i più piccoli

Lunedì 14 dicembre, 20 Mediaset (20), 21.05: Space Jam (1996) di Joe Pytka

Per i nottambuli

Martedì 15 dicembre, Rete 4 (4), 23.55: Apocalypse Now (1979) di Francis Ford Coppola

Serial Minds

Mercoledì 16 dicembre, Tv8 (8), 21.30: Caterina la Grande (2019, 1 stagione, 4 episodi), ep. 01×01-02×01

“Harry Potter, dopo tutto questo tempo?” “Sempre”

Giovedì 17 dicembre, Canale 5 (5), 21.20: Harry Potter e il principe mezzosangue (2009) di David Yates

Un classico

Prime Video: Quarto potere (1941) di Orson Welles

Visioni d’autore

Sabato 19 dicembre, La7 (7), 21.15: Il petroliere (2007) di Paul Thomas Anderson

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