La rubrica settimanale di Caterina Carmignani
Dopo alcune parentesi lungi dall’essere memorabili quali i mediocri Gli Incredibili 2 (2018), Toy Story 4 (2019) e Onward (2020), il giorno di Natale i Pixar Animation Studios hanno rilasciato sulla ormai rodata Disney + Soul, nuovo sorprendente lungometraggio che ancora una volta tenta di sdoganare, riuscendoci perfettamente, il mito secondo il quale l’animazione è il contenuto privilegiato dei più piccoli.
Come da omonimo titolo, al centro della storia c’è l’anima di Joe Gardner: quest’ultimo, in seguito a una caduta nel vuoto proprio nel momento di svolta della sua carriera da musicista jazz, si ritroverà nell’aldilà e tenterà in ogni modo di ricongiungere il suo spirito al corpo per non perdere l’unica occasione che abbia mai avuto per brillare. Grazie all’aiuto di 22, anima inquieta che al contrario non ha vissuto nemmeno un giorno sulla Terra e non ha la minima intenzione di recarvisi, e a un comico scambio di anime tra i due, Joe capirà che la propria esistenza non dipende necessariamente dal luccichio di una singola e specifica scintilla.
La Pixar, alla cui guida dal 2018 vi è l’animatore Pete Docter, già regista di successi planetari quali Monster & Co. (2001), Up (2009) Inside Out (2015) ancora una volta propone un film audace ed emotivamente potente, ambientato tra la Terra, l’Altro-mondo e addirittura in un Pre-mondo, realizzati quest’ultimi e gli esseri metafisici che vi abitano con le odierne tecniche di computer grafica che qui sfoderarono tutto il loro potenziale.
In Soul si raccontano teneramente grandi temi quali la morte, la vita, i traguardi carrieristici e personali, lo scopo dell’individuo nel mondo, insomma i grandi interrogativi dell’uomo senza però scomodare retoriche e ben più mistiche rappresentazioni di Paradiso e Inferno, fede e ateismo, bensì mettendo in scena corpi, anime, affetti e sogni che difficilmente sono stati tanto tangibili in un film.
Proprio nel giorno del 125° anniversario della nascita del cinema chi scrive vi saluta in quest’ultimo appuntamento della prima stagione, per rimanere in tema di audiovisivo, di “Maschere di Celluloide”, con la quale abbiamo provato a tirare le somme di questo intenso anno cinematografico in uscita, decisamente spartiacque per la storia dell’immagine in movimento.
I consigli della settimana
Come da consuetudine, durante le festività natalizie il palinsesto televisivo offre un variegato ventaglio di possibilità di visione. Vi è l’imbarazzo della scelta, fatto più unico che raro dato lo scarso interesse delle reti a trasmettere film, quindi non resta che chiudere questo 2020 da dimenticare con la più ampia scelta possibile che le Maschere può proporvi.
Per i più piccoli
Lunedì 28 dicembre, Rai 1 (1), 21.25: La bella e la bestia (2017) di Bill Condon
Mercoledì 30 dicembre, Paramount Channel (27), 21.10: La storia infinita (1984) di Wolfgang Petersen
Visioni d’autore
Mercoledì 30 dicembre, Iris (22), 21.00: Blue Jasmine (2013) di Woody Allen
Giovedì 31 dicembre, Iris (22), 21.00: Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick
Giovedì 31 dicembre, Spike (49), 21:30: Robocop (1987) di Paul Verhoeven
Un classico
Martedì 29 dicembre, La7 (7), 21.15: Sabrina (1954) di Billy Wilder
Mercoledì 30 dicembre, Italia 1 (6), 21.20: Forrest Gump (1994) di Robert Zemeckis
Venerdì 1 gennaio, Rete 4 (4), 21.20: Il padrino (1972) di Francis Ford Coppola
Made in Italy
Martedì 29 dicembre, Cine 34 (34), 21.00: Amarcord (1974) di Federico Fellini
Sabato 2 gennaio, Canale 5 (5), 21.20: La vita è bella (1998) di Roberto Benigni