La rubrica settimanale di Caterina Carmignani
Sebbene con una differente ma congeniale ambientazione, ovvero la multietnica e decadente Bari contemporanea, La vita davanti a sé regge dignitosamente il confronto con il romanzo francese omonimo del 1975, di cui il film è il libero adattamento e le cui vicende sono ambientate nella Parigi degli anni Settanta.
Nell’opera di Edoardo Ponti la divina Sophia Loren, madre del regista, torna per il figlio sul grande schermo, dopo anni di assenza dalle scene, nel ruolo di Madame Rosa, un’ex prostituta ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento che tiene in custodia e mantiene i figli derelitti di altre donne di malaffare. La vita della scorbutica anziana s’incrocia con quella del turbolento e ribelle Momò, bambino immigrato rimasto orfano che, come troppo spesso accade, si guadagna da vivere spacciando per i vicoli di Bari vecchia: dopo i primi conflitti, i due scopriranno le loro cicatrici e si avvicineranno sempre più, trovando l’uno nell’altra quella famiglia da sempre desiderata.
Nonostante la convenzionalità di certi dialoghi e qualche sottolineatura talvolta eccessivamente melodrammatica, la forza emotiva e la qualità del film sono evidenti e si esaltano in particolar modo nella bravura dei co-protagonisti, capaci di intercambiare due opposti registri recitativi: la durezza e l’affettuosità nella leggendaria Loren, che sfumano il personaggio in ogni sua sfaccettatura, e la scontrosità e tenerezza nel novello Ibrahima Gueye, che tiene sorprendentemente testa all’attrice creando il binomio vincente. Si segnalano inoltre il veterano Renato Carpentieri, nel ruolo del dottor Coen, e in particolare i talentuosi Abril Zamora (la prostituta transgender Lola) e Diego Iosif Pirvu (il piccolo Josif ospite di Rosa).
La vita davanti a sé è un delicato inno all’accettazione, l’incontro di due generazioni, quella che fu e quella che sarà, due individui accomunati da passati dolorosi e da paure presenti, che si accettano e si amano per quello che sono, cioè esseri umani.
I consigli della settimana
Un classico
Lunedì 16 novembre, Paramount Channel (27), 21.10: I soliti sospetti (1995) di Bryan Singer
Per ridere
Martedì 17 novembre, Cine34 (34), 21.00: Bianco, rosso e Verdone (1981) di Carlo Verdone
Serial minds
Netflix: The Crown (2016-in corso, 4 stagioni, 40 episodi)
“Harry Potter, dopo tutto questo tempo?” “Sempre”
Giovedì 19 novembre, Canale 5 (5), 21.20: Harry Potter e la camera dei segreti (2002) di Chris Columbus
Visioni d’autore
Venerdì 20 novembre, Iris (22), 21.00: La grande bellezza (2013) di Paolo Sorrentino
Made in Italy
Sabato 21 novembre, Rai Storia (54), 21.10: Fai bei sogni (2016) di Marco Bellocchio