Lo rivela Coldiretti, secondo cui il 49% degli italiani decide di portare con sé dalle vacanze un prodotto di enogastronomia locale. Per riassaporare i profumi e i sapori di quel territorio una volta tornati alla routine

Formaggi, salumi, ma anche vino e olio. Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe, quasi un italiano su 2 (il 49%) porta via con sé di ritorno dalle vacanze prodotti tipici dell’enogastronomia locale. Un modo per riassaporare, anche a distanza di tempo, quei sapori che ricordano le vacanze e tornare con la mente all’estate. E in una terra che può vantare salumi e formaggi d’eccellenza e vini famosi in tutto il mondo come Siena e la sua provincia, il turista non ha che l’imbarazzo della scelta

“Nonostante i tagli al budget – sottolinea la Coldiretti – i vacanzieri non rinunciano a gratificarsi con l’acquisto di prodotti per prolungare tra le mura domestiche le esperienze enogastronomiche vissute, magari facendole assaggiare anche ad amici e parenti. Nell’estate del coronavirus accade così che appena il 17% degli italiani torni a mani vuote dalle ferie, anche se la pandemia – sottolinea la Coldiretti – spinge verso spese utili, con i prodotti tipici che vincono dunque su tutte le altre scelte. Tra le specialità più acquistate primeggiano a sorpresa i formaggi davanti a salumi, vino e olio extravergine d’oliva. Al secondo posto tra i souvenir – continua la Coldiretti – si classificano prodotti artigianali e a seguire gadget, portachiavi, magliette.

“L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza recente favorita – sottolinea la Coldiretti – dalle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, nonostante le restrizioni imposte dalle misure sul distanziamento sociale.

Cresce anche la voglia di visitare da vicino i luoghi in cui nascono i protagonisti delle nostre tavole, per assaporare ancora più a fondo le tradizioni del luogo. “Tre turisti su quattro (75%) in vacanza nel Belpaese – precisa la Coldiretti –  hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Un ruolo importante in tutto ciò è rappresentato dai piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche”.

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