Il consigliere comunale del Pd: “In mezzo a una crisi epocale, il Comune non sta facendo niente”

“Dopo aver insistito con un’interrogazione a marzo 2019, l’attuale Amministrazione finalmente porta a termine un progetto già impostato da quella precedente. Ovvero l’allargamento della zona (detta zona 1 del centro storico) dove le licenze di ristorazione sono limitate. Hanno deciso che le strade che verranno aggiunte al contingentamento sono: Camollia, Pantaneto, San Pietro e via dei Rossi. Bene nello specifico, male, malissimo in generale”. Così il consigliere comunale del Pd Bruno Valentini in una nota relativa all’approvazione del nuovo regolamento sul commercio.

“Siamo nel mezzo di una crisi epocale- sostiene VAlentini -. Perché alle difficoltà ordinarie (concorrenza del commercio elettronico e delle grandi superfici di vendita) della rete commerciale si è aggiunta la crisi Covid e la riduzione di consumi cittadini dovuta al “lavoro a distanza”. In tutta Italia rischiano la chiusura migliaia di esercizi, compresa Siena, e già si vedono le prime saracinesche abbassate. È un problema generale, ma ogni Comune può fare qualcosa di importante e Siena non lo sta facendo”.

“Potrebbe ad esempio prevedere (come abbiamo chiesto) agevolazioni fiscali – scrive Valentini – per i proprietari di immobili disponibili a ridurre gli affitti, tema molto sentito a Siena, che potrebbe avvantaggiare chi dispone di capitali ingenti od addirittura è meno attento al rapporto costi/ricavi. Ma soprattutto l’Amministrazione contemporaneamente sta per autorizzare molti nuovi supermercati e centri commerciali, che potrebbero inferire un colpo mortale ad un sistema già traballante, per via anche del calo del turismo. Inoltre ho ricordato che la legge permette ai Comuni di introdurre particolari norme di tutela del commercio nei centri storici di pregio non solo per bevande ed alimenti ma anche nel resto delle categorie, per salvaguardare la qualità dell’offerta in una città unica, che snaturerebbe il volto di Siena. Ma il Comune non lo sta facendo. Anzi, ci prendono anche in giro. Istituendo un “centro commerciale naturale” nel centro storico, in palese contraddizione con l’allargamento indiscriminato dei centri commerciali. Del resto, cosa attendersi da un assessorato che voleva introdurre una Pro Loco a Siena?”.

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