Dopo il lungo periodo di lockdown, le società di contrada hanno riaperto seguendo un rigido protocollo anti Covid. Tante le norme da seguire, ma niente ha fermato l’entusiasmo dei contradaioli tornati finalmente “a casa”.

Giunge al termine il lungo periodo di chiusura forzata per le società di contrada. Lunedì 8 giugno, le porte dei locali delle consorelle si sono riaperte, tornando ad accogliere i contradaioli entusiasti di riprendere a vivere i propri spazi.

Un ritorno emozionante, anche se reso strano dalle molte norme da dover osservare: prima tra tutti, distanziamento sociale. Difficile rimettere piede in contrada e non potersi abbracciare dopo tanti mesi di lontananza, difficile non potersi stringere la mano.

Difficile, ma necessario, abituarsi alle regole dettate dal protocollo stilato da magistrato delle contrade, amministrazione comunale, coordinamento dei presidenti di società e istituzioni cittadine.

Comunque, nonostante il meteo che ha minacciato rovesci per tutta la giornata e un clima non del tutto in linea con la stagione, sono stati tanti i contradaioli che hanno voluto tornare nei loro “luoghi del cuore”.

Ingressi metodici, controlli della temperatura e registro delle presenze, disinfezione delle mani con l’apposito gel fornito dalla contrada e un “valzer” non del tutto comodo per consumare al bar. Alla fine, però, il primo impatto con le norme anti Covid sono state stemperate dalle risate e dal clima familiare che, da sempre, si respira in società.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui