Un’iniziativa nata in tempo di pandemia, che si sta diffondendo in tutta la Valdelsa

Quando un piccolo gesto può portare ad un bel risultato.

Si tratta di un approccio positivo nei confronti del prossimo, per recare un abbraccio virtuale a persone sconosciute, lasciando, e quindi regalando loro, un semplice sasso dipinto a mano.

Questi sassi hanno fatto la loro comparsa durante la pandemia, per recare conforto umano nei duri mesi del lockdown. Successivamente però questa “produzione” non è più venuta meno, ed è continuata trovando anche emulatori.

In Valdelsa non è raro trovare uno di questi sassi lasciati in spazi pubblici. Soprattutto a Colle Val d’Elsa e a Poggibonsi.

Tra i primi a “diffondere” i sassi, Emanuela Senesi

Emanuela, come nasce questa idea dei sassi?

Quest’idea non è mia, ma nasce da una signora svizzera che abita nelle Marche. Un’iniziativa venuta fuori in tempo di pandemia, per aiutare e dare conforto a chi era solo, con l’idea di avvicinare i distanti, avvicinare le persone. Si tratta di semplici sassi, disegnati a mano con materiale acrilico, e poi spruzzati con uno spray protettivo.

Ma come hanno fatto a diffondersi?

Iniziando a farli e a lasciarli a giro, ci siamo accorti che questi sparivano. Qualcuno quindi li prendeva. Poi anche altre persone hanno iniziato a realizzarli e oggi a Poggibonsi e a Colle ci sono persone che li fanno e li raccolgono. A breve probabilmente anche a Casole…

Lei quanti sassi ha fatto?

Sinceramente non li ho mai contati! Ma sicuramente più di 200. Questa è una iniziativa che fa bene al cuore, sia a chi li riceve, ma posso garantire anche a chi li fa. E’ un dono per il prossimo, per lasciare un messaggio di vicinanze e simpatia.

Secondo lei c’è ancora bisogno di questi messaggi?

Direi di si. Dispiace tanto leggere sui social le tante risposte aggressive delle persone. Leggiamo di cattiveria gratuita, che non dovrebbe esserci. I sassi vanno nella direzione opposta: offrire gentilezza a chi non si conosce.

Certamente un’iniziativa degna di lode. Per ricordarci quanto esista ancora del buono nella nostra società.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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