A quarant’anni dalla nascita di Drive In, uno dei tanti personaggi iconici che hanno fatto tappa a Gracciano

Ricorrono i 40 anni dalla storica trasmissione comica del “Drive In”, nata alla fine del 1983 e andata in onda su Italia 1.

E i giovani degli anni 80, e pure i meno giovani, sono rimasti in parte segnati dalla comicità che emergeva in quegli anni, anni di innovamenti ma anche di entusiasmo e di positività nei confronti della vita.

Anche se il Drive In era una caricatura della società dell’epoca, i suoi personaggi sono rimasti nell’immaginario collettivo italiano fino ad oggi, mostrando una fertilità artistica con pochi eguali.

Tra questi personaggi, come Ezio Greggio e il compianto Gianfranco D’Angelo, c’era anche il comico Enrico Beruschi, tornato alla ribalta nelle ultime settimane nel “ricordo” della trasmissione andato in onda su Striscia la Notizia.

E anche i colligiani non hanno mancato di ricordare quando nel 1978 Beruschi faceva tappa, già da famoso cabarettista, nella città valdelsana, da sempre all’avanguardia come palcoscenico artistico in Toscana.

Beruschi veniva a Gracciano invitato alla festa di Arcincontro organizzata dai volontari. Questo anche perchè negli anni precedenti nacque un gruppo di ragazzi del paese che avevano lavorato per dare vita al circolo, trasformando e ammodernando la sala da ballo, trasformandola in una discoteca anni 80.

“La manifestazione ebbe un successo sia di pubblico che di partecipazione, tanti giovani iniziarono a frequentare il locale e a dare il loro contributo volontario. Il sabato 9 settembre fu inaugurata la discoteca….un pienone,  il 12 ci fu il concerto di Pierangelo Bertoli, giovedì 14 Enrico Beruschi e negli altri giorni ballo liscio, dibattiti, spettacoli minori e discoteca” ricorda Stefano Carrai.

La capienza del locale non era moltissima, omologata 250 persone, anche se agli spettacoli si superavano spesso le 300 presenze.

E negli anni successivi, nei primi anni 80, non sono mancati all’Oikos grandi nomi, come i Giancattivi, con Nuti, Benvenuti, Cenci, senza contare l’immancabile Novello Novelli, ma anche Renato 33, Gigi e Andrea, Gaspare e Zuzzurro, Marco Messeri, Ernest Thole, Carlo Verdone. Serate stracolme indimenticabili.

Anche Roberto Benigni fu presente a Colle , segno di una vivacità forse mai più ritrovata. Si trattava di giovani promesse che oggi sono diventate delle icone dello spettacolo a livello italiano, ma che in quegli anni erano praticamente alla portata di tutti.

E appassionati come Stefano Carrai hanno anche sviluppato fotografie, che all’epoca erano dei racconti di cronaca, ma che oggi hanno acquistato il sapore di importanti documenti. Documenti preziosi, che attestano quanto all’epoca Colle fosse presente e viva, all’interno del circuito della spettacolo nazionale.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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