Francesco Gagliardi in azione contro il Montespaccato (2021/2022)

I labronici sono stati l’ultima vittima sacrificale, tra dieci giorni l’andata della resa dei conti con l’Arezzo

La più grande sorpresa del calcio dilettantistico senese si chiama Pianese e, da più di dieci anni, ha un contratto a tempo indeterminato con la Serie D. “Sorpresa”, dicevamo, perché a tutti gli effetti difficilmente ci si poteva aspettare che, trascorso un terzo del campionato, la squadra riuscisse ad assestarsi in vetta alla classifica del girone E davanti a mostri sacri del football toscano come Arezzo, Livorno e Grosseto. Proprio i labronici sono stati, in ordine di tempo, le ultime vittime sacrificali della furia amiatina: dall’amaranto costiero si passerà, tra una decina di giorni, all’amaranto dell’entroterra: contro l’Arezzo, infatti, la posta in palio sarà altissima, e la stagione troverà un intervallo positivo o negativo per la squadra di Bonuccelli.

È grazie al Condor di Viareggio che la rosa messa a disposizione del ds Cangi ha ottenuto la spinta necessaria ad ambire a traguardi importanti. L’allenatore, però si è servito anche di chi, al Comunale di Piancastagnaio, ormai ci vive e gioca da una vita (intesa ovviamente nell’accezione calcistica). Giunto alla dodicesima stagione, Francesco Gagliardi sembra aver ottenuto nuova linfa vitale dopo il tram tram della scorsa estate, quando la società rischiò addirittura di non iscriversi al massimo campionato dilettantistico.

Il capitano bianconero ha parlato, in un’intervista al noto sito sportivo Tuttomercatoweb.com, della bagarre in testa al girone toscano di Serie D: “Gli amaranto – l’Arezzo, ndr – erano dall’inizio la squadra da battere e lo sono ancora: rimangono comunque la squadra più blasonata, con una rosa e uno staff tecnico forti e un ambiente che ha voglia di risalire. Ma il campionato è ancora lungo, e il campo dirà chi è la migliore. Noi stiamo bene – ha detto il capitano – e stiamo proseguendo su un percorso importante, dobbiamo solo pensare a continuare così, senza lasciare nulla al caso. Stare sul pezzo è fondamentale, perché anche un piccolo passo falso potrebbe esser deviante”.

“È presto per parlare di obiettivi – ha continuato, sempre durante l’intervista -. Ad agosto siamo partiti con un gruppo abbastanza rinnovato, uno staff nuovo, e onestamente nessuno pensava di fare così bene come stiamo facendo fin da subito. Abbiamo costruito tante cose buone, tutte sul campo, sarebbe un peccato buttarle via, questo possiamo dirlo: cercheremo quindi di stare li fino alla fine del campionato. Ovviamente – prosegue – squadre come l’Arezzo, e aggiungo il Livorno, hanno sicuramente tante pressioni, sono piazze non abituate alla D, ma non so se questo possa far la differenza. Tutto sta nel come saranno gestite le pressioni”.

“Chissà che questo non sia l’anno giusto per poter coronare nuovamente il sogno, dopo quello di 4 anni fa – conclude Gagliardi -. Lo meriterebbe tutto l’ambiente, perché una società come la Pianese è davvero difficile da trovare: non si è mai fatto il passo più lungo della gamba, ma l’organizzazione e la serietà non sono mai venute meno“.

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