La scena politica inizia ad animarsi e, anche se mancano ancora molti mesi per un inizio vero e proprio della campagna elettorale in vista delle amministrative a Siena, il dibattito politico prende corpo. 

Michele Vittori, è (stato) figura-simbolo di tante battaglie, ex attivista di Potere al Popolo Siena. Uscito dall’assemblea di Pap Siena lo scorso novembre, ha lanciato l’idea di una terza via.

Nel borsino del sindaco dello scorso 4 aprile lo avevamo definito, per questo, “il pr del Terzo polo”.

I contatti con il Terzo polo ci sono sicuramente stati, come ci conferma lo stesso Vittori in questa intervista alla Gazzetta di Siena, ma è esclusa una sua candidatura per le amministrative 2023. Vittori, rispondendo alle provocazione fatte dal nostro giornale, ha chiarito la sua posizione politica e, non solo, ci spiega l’importanza e la volontà di Tertium Datur, la pagina Facebook nata da poco più di un mese. Non una lista civica, non un partito, né una lista elettorale, bensì una comunità di cittadine e cittadini che dialogano e propongono spunti di riflessione e di confronto per il bene comune e della città.

Partiamo dai contatti con il Terzo polo civico

“I contatti si ci sono stati settimane, se non mesi fa. Adesso mi piace molto l’esperienza di Tertium Datur che però non è una lista civica, non è una lista elettorale, è solo un gruppo di persone che fanno delle proposte alla città e cerca il dialogo”.

In vista delle amministrative Tertium Datur appoggerà il centrodestra o il centrosinistra?

“Elettoralmente non appoggeremo mai uno schieramento o l’altro”.

Abbiamo ipotizzato Michele Vittori come candidato a sindaco, ci ha mai pensato a candidarsi?

“No, assolutamente no. Nel Borsino della Gazzetta di Siena scenderò clamorosamente, anzi uscirò di scena. Non mi candido. E’ anche molto difficile, in questo momento, stare sulla scena politica anche solo a livello propositivo o progettuale perchè o si è nei ranghi o nella squadra di qualcuno o altrimenti si viene abbastanza tagliati fuori. Probabilmente qualcuno si era illuso che potessi essere un volto spendibile, ma i patti erano altri, le premesse erano altre. Evidentemente alle parole non sono seguiti fatti per cui rientro nel mio ruolo“.

Il Terzo polo civico è formato dai rappresentanti di tutte le formazioni civiche all’opposizione all’amministrazione De Mossi: Per Siena, In Campo e Sena Civitas, presenti in Consiglio Comunale, e le associazioni Idee in comune, LogoSiena e Civici in Comune. E’ davvero una novità nel panorama politico senese?

“E’ un esperimento che vede al suo interno anime opposte che tentano di trovare una sintesi, immagino facciano fatica. Fino a che ci sono dentro “certi grandi vecchi” sarà difficile aprirsi alla cittadinanza. Infatti non lo hanno ancora fatto. Temo che partiranno come un partito qualunque dalla scelta del candidato sindaco e della squadra di governo, e poi, a caduta, dal programma. Invece il percorso suggerito era esattamente l’opposto. Ovvero, fare il programma con la cittadinanza e magari con chi interessato, a prescindere dal fatto che sia civico o meno, e poi su quello costruire una squadra di governo e poi definire il candidato sindaco“.

Perchè questo approccio con il Terzo polo civico non ha funzionato?

“Capisco che le mie proposte e di Tertium Datur sono molto democratiche e molto aperte, perciò in questa città trovano poco spazio”.

Michele Vittori quindi da che parte sta?

“Io non rappresento nessuno e non appartengo a nessuno. Non ho tessere di nessuna lista civica, nè faccio parte del Terzo Polo civico, ma nemmeno del centrosinistra o del centrodestra. Ho ancora la tessera di Potere al Popolo, in realtà, perchè a livello nazionale rimane un partito di riferimento. A livello locale pensavo di poter fare altro, ma vedo che, al momento, non ci sono i presupposti“.

Irene Chiti
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