L’album si intitola “Romantic Dark” ed uscirà il prossimo 22 aprile. Ecco la nostra intervista alla cantautrice senese

Lo scorso luglio, all’interno della nostra rubrica “Il Filo di Arianna”, avevamo intervistato la cantautrice senese Isotta Carapelli, che ci aveva presentato il suo singolo “IO”. A distanza di nove mesi la sua carriera è andata avanti spedita, ad ottobre ha pubblicato un altro singolo, “Palla avvelenata”, e il prossimo 22 aprile uscirà il suo primo album intitolato “Romantic Dark”. Un grande passo per la sua carriera, per questo motivo abbiamo deciso di intervistarla nuovamente.

Quali sono i temi al centro di questo album?

“In una canzone parlo di bullismo, in un’altra di revenge porn, ma in generale cerco di trattare le fragilità e le difficoltà di ogni giorno. Provo ad analizzare i miei sentimenti e quelli degli altri. Poi ci sono altre canzoni comunque diverse dalle altre, ma in tutte c’è il tentativo di trasformare i sentimenti in musica”.

E il titolo come nasce?

“Si chiama Romantic Dark perché così definisco il mio stile. Cerco di evocare sentimenti e pensieri oscuri. Non voglio fermarmi alla superficie, anche se parlo di amore cerco di vedere il lato più nascosto”.

Sui social hai definito il singolo psicofarmaci il simbolo di questo album.

“Al contrario di quello che uno può pensare non si riferisce ai medicinali. Non faccio riferimento ai rimedi chimici, ma ai costrutti mentali che creiamo per rendere meno pesante la vita come le ossessioni, la paura, le illusioni e le convinzioni. La nostra mente li crea per non soffocarci, ma è un suicidio, sono sovrastrutture che non ci fanno capire chi siamo. Per questo il testo della canzone fotografa la sequenza di un suicidio, ma in realtà è la morte della coscienza”.

Sei ancora con la Women Female Label & Arts, l’etichetta discografica che punta sulle donne?

“Sì sono ancora con loro. Il capo dell’etichetta è anche il mio produttore. Con lui mi trovo benissimo. Mi ha aiutato anche a livello personale. Quando ti trovi bene con le persone lavori meglio. Se ti danno fiducia riescono a farti dare il massimo. Per cui sono felicissima di come abbiamo realizzato questo album”.

C’è un po’ di Siena in Romantic Dark?

“Si assolutamente, è il luogo dove sono nata e la amo alla follia. La nomino in più di una canzone, ma anche se non lo facessi sarebbe comunque parte di me. Scrivo le esperienze che ho avuto nel corso della mia vita e una grande percentuale sono avvenute a Siena, dove ho la famiglia, gli amici e la Contrada. Ho citato la Torre del Mangia in una canzone che è già uscita. È dentro di me, non potrei non pensarla”.

Sei emozionata per questo primo album?

“Non riuscirei a pensarlo più adatto a me. Sono felicissima perché penso che sia il frutto del lavoro di tutti questi anni. Fino a poco tempo fa non avevo mai pensato di intraprendere un percorso discografico, ma poi ho incontrato delle persone che mi hanno portato su questa strada”.

Vincenzo Battaglia
Sono nato a Melito di Porto Salvo (RC) e mi sono diplomato al Liceo Classico di Reggio Calabria. Dopo la maturità, ovvero sia più di sei anni fa, mi sono trasferito a Siena, una città che ormai è più di una seconda casa. Qui ho conseguito una laurea triennale in Scienze Politiche e una magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Da sempre appassionato alla scrittura, il mio proposito è quello di raccontare ciò che mi accade intorno in modo obiettivo.

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