Commissione d’inchiesta su David Rossi: cinque gli emendamenti presentati, l’iter va avanti spedito

Sono soltanto cinque gli emendamenti, ovvero le proposte di alcune modifiche al testo, presentati alla proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso David Rossi, il manager di Mps precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013.

“Sono stati presentati – ricorda il presidente della commissione giustizia Mario Perantoni – dal gruppo Movimento Cinque Stelle, dai relatori Osnato e Ascari (uno a testa) e tre da Trano del Gruppo Misto. La settimana prossima (ancora non c’è la convocazione in sede congiunta con ma commissione finanze, ndr) – analizzeremo gli emendamenti al testo”.

L’iter va dunque avanti spedito, così come ipotizzato il mese scorso da Walter Rizzetto (Fdi), che ad aprile del 2019 ha depositato la proposta di legge. L’approdo in aula è già stato calendarizzato per dicembre.

La commissione d’inchiesta, qualora venisse istituita, come recita la Costituzione, attraverso una legge, avrebbe la possibilità di svolgere indagini e ricerche, con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria.

Nel primo articolo della proposta di legge, quello relativo alla istituzione e alle funzioni della Commissione, si legge “è istituita, per la durata della XVIII legislatura (quella attuale, ndr), ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi avvenuta il 6 marzo 2013 a Siena, con il compito di: ricostruire in maniera puntuale i fatti, le cause e i motivi che portarono alla caduta di David Rossi dalla finestra del proprio ufficio della sede storica di Rocca Salimbeni e le eventuali connesse responsabilità di terzi; esaminare e valutare il materiale raccolto dalle inchieste giornalistiche sulla morte di David Rossi e indagare sulle vicende a lui collegate come denunciate e rese pubbliche attraverso le medesime inchieste; analizzare le modalità e l’attendibilità dell’operato delle amministrazioni dello Stato, anche in relazione alle inchieste della magistratura; riferire alle Camere l’esito dell’inchiesta”.

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