Leonardo Bonucci e gli organizzatori dell'evento

Il capitano della Juventus e della Nazionale Italiana ha animato il pomeriggio benefico organizzato dall’ “Horto di Leo”

È stato il pomeriggio dei “Leonardo”. Entrambi erano presenti lì, al campo sportivo “Altone” di Abbadia San Salvatore, seppur uno in maniera – drammaticamente – distaccata. Per onorare la memoria del Lorenzoni, il ragazzo scomparso in un tragico incidente stradale un anno fa di questi tempi, è intervenuto il Bonucci, da sempre vicino protagonista di iniziative benefiche in giro per l’Italia. Proprio come quella organizzata, sabato scorso, da “Horto di Leo”, l’associazione che commemora il primo. La ricorrenza che ha portato i due “Leonardo” al campo sportivo “Altone” di Abbadia San Salvatore è stata estremamente partecipata, condivisa, solidale: il capitano della Juventus e della Nazionale Italiana, “amico” della cittadina badenga – che ha dato i natali alla moglie Martina, ndr – si è prestato ad autografi e foto di repertorio con i tantissimi bambini e tifosi giunti per incontrarlo dal vivo. Un’atmosfera conviviale e rilassata durata qualche ora e conclusa con una partitella di calcio a cui lo stesso difensore ha presenziato come spettatore.

Ovviamente, nessuna parola è stata proferita riguardo alle vicende di mercato che stanno interessando il calciatore, messo fuori rosa dalla società bianconera e, per questo, con ogni probabilità alla ricerca di una nuova sistemazione. Che poi, è stato giusto ed estremamente rispettoso che non fosse così, sia per mantenere il rispetto sia per non sporcare la memoria del 31enne a cui il pomeriggio era dedicato, anche lui grande appassionato del pallone che rotola e centrocampista – almeno fino alla sua scomparsa – dell’Avis Abbadia San Salvatore, squadra che milita nel campionato di Promozione UISP. Con la raccolta fondi attuata sabato dall’associazione organizzatrice dell’evento saranno programmati ulteriori eventi ed iniziative benefiche per mantenere vivo il ricordo di Leonardo Lorenzoni. Che aveva i piedi meno buoni del suo omonimo e che vinto meno trofei, ma che per sempre trionferà nel cuore dei ragazzi amiatini.

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