“Rimanere in casa, possibilmente sotto un tavolo robusto o vicino a strutture portanti e comunque lontano da balconi e finestre. Che sia l’occasione per mettere a punto piai efficaci di protezione civile”

“La sequenza sismica che sta interessando la Città di Siena non ha alcuna correlazione plausibile con quanto è avvenuto e sta avvenendo in Turchia e Siria. I terremoti più intensi che nella storia hanno ripetutamente interessato la Città non hanno mai provocato gli effetti catastrofici che osserviamo in Turchia e Siria. Tuttavia, i terremoti a Siena sono in grado di produrre danni anche significativi agli edifici senza però generare crolli. Questo vuol dire che adottando opportuni comportamenti ci si può difendere dal tipo di terremoto che finora ha interessato la città“. E’ questa l’analisi del Professore dell’Università di Siena Dario Albarello, studioso ed esperto di terremoti, diffusa dal Rettore dell’Università degli Studi di Siena Roberto La Pietra.

Anche in passato la sismicità di Siena è stata caratterizzata da lunghe sequenze di eventi che, nei casi peggiori sono durate settimane – prosegue Albarello – Le sequenze non vanno considerate come un segnale positivo: non è vero rendano meno probabile un terremoto intenso. E’ vero il contrario: più terremoti ci sono e maggiore è la probabilità che in futuro possano essercene di più intensi. Quindi bisogna essere preparati. In questi casi e soprattutto per quanto sappiamo essere accaduto a Siena negli ultimi secoli, il luogo più sicuro durante il terremoto è la propria casa: fuggire durante le scosse vuol dire esporsi agli effetti di oggetti in caduta (tegole, camini, elementi decorativi sulle facciate dei palazzi) che possono rivelarsi mortali. Quindi rimanere in casa, possibilmente sotto un tavolo robusto o vicino a strutture portanti e comunque lontano da balconi e finestre. Se si decide di uscire bisogna farlo attendendo una lunga pausa fra le scosse, chiudere i rubinetti del gas, decidere come uscire (per esempio evitando gli ascensori) e dove andare (lontano dalle facciate dei palazzi e da oggetti sospesi come i lampioni). Non fuggire scalzi e non ben coperti: potreste rimanere fuori casa per ore o giorni. È necessario mantenere la calma e la lucidità e questo può essere ottenuto solo se si è pronti, anche psicologicamente. Ci sono sempre persone che dipendono da noi (bambini e anziani) che dobbiamo aiutare e rassicurare. Durante le sequenze è bene tenere l’auto fuori dalla rimessa e preparare coperte o quanto possa servire. Bisogna ricordare che ciascuno al momento del terremoto è solo con i suoi familiari e non può aspettarsi aiuti immediati dalle Autorità preposte”.

Queste sequenze dovrebbero essere l’occasione di mettere a punto piani efficaci di protezione civile basate sulla conoscenza delle vulnerabilità della città e per la messa a punto di piani per la messa in sicurezza delle strutture che durante l’emergenza devono essere in grado di funzionare a pieno regime. Auspicabilmente, nulla di quanto detto finora sarà necessario nel breve termine. Ma proprio per questo è bene approfittare di queste situazioni per prepararsi a quello che prima o poi succederà”.

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