“I medici servono, in altre Regioni la questione burocratica è stata già risolta. Serve che anche la Regione Toscana provveda e con celerità”

“La Toscana non può allontanare i medici dalle attività formative ed assistenziali, tanto più in un periodo, come questo, in cui più volte si è ribadita la necessità del rafforzamento del sistema sanitario”. A dirlo Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, che ha depositato un’interrogazione in merito alla cessazione dal diritto a partecipare al corso di Medicina Generale dei medici non collocati in posizione utile, come da Decreto Dirigenziale Centro Direzionale n° 8677 del 21/05/2021.

“È una situazione al limite dell’inverosimile – spiega Scaramelli – abbiamo giovani medici che per oltre un anno si sono formati e hanno tutti regolarmente frequentato il corso di medicina generale, nonostante il limite numerico bassissimo, 28 posti in Regione, già smontato da una sentenza del Tar, che oltre ad espletare il loro servizio nel territorio, hanno iniziato a trovare lavoro, stabilizzazione e contratti convenzionati con le Asl ma l’assessorato alla sanità, con una semplice mail, di fatto li ha cancellati dal ruolo. Non solo ha di fatto annullato il loro percorso di formazione per una questione tecnico formale e una mera quantificazione del costo di formazione. Una questione burocratica regionale insomma, nonostante le le risorse siano nazionali”.

Il Tar per due volte ha dato ragione ai giovani medici ricorrenti. “La mia battaglia è iniziata in via bonaria – continua Scaramelli – tre settimane fa, ma adesso è opportuno che diventi pubblica per far assumere una presa di posizione netta e renderla nota all’opinione pubblica. I medici servono, in altre Regioni la questione burocratica è stata già risolta. Serve che anche la Regione Toscana provveda e con celerità. Terrò alta l’attenzione sulla questione fin quando non verrà risolta definitivamente”.

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