Oggi alle 18 sulla pagina facebook di Giardino Chiuso è in programma la proiezione di “Ridere insieme”

Quarta puntata per la rassegna online “Racconti Leggieri – Memorie d’Inverno”. Teatro virtualmente in scena, in audio e video, dalle passate stagioni di “Leggieri d’Inverno” 2002-2020. A cura della Compagnia Giardino Chiuso di San Gimignano (Siena). Un viaggio nelle pieghe dell’archivio con la riproposizione in quattro appuntamenti, a cadenza settimanale, del progetto “Cartoline dal Bagolaro”. Oggi alle 18 sulla pagina facebook di Giardino Chiuso è in programma la proiezione di “Ridere insieme”. Che segue l’online nelle scorse settimane de “La Sala”, “Ballo” e “Donne”. La visione è gratuita.

Nel 2015 Giardino Chiuso ha collaborato con l’Auser di San Gimignano per una messa in scena particolare, raccontare la memoria attraverso il ballo, attività prevalente dei soci Ausere importante veicolo di socialità e di vitalità. “Ricordiamo con piacere – spiegano gli ideatori e curatori dell’iniziativa, Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari – il coinvolgimento entusiastico di tutti i partecipanti in questa avventura, che solo attraverso il teatro poteva concretizzarsi e lasciare una traccia indelebile. Per questo motivo vogliamo riproporre i video che sono stati girati per la costruzione drammaturgica dello spettacolo. Un racconto di vita che ci entusiasma e un omaggio ad una generazione che più ha sofferto e soffre in questo periodo buio”. 

Il progetto “Cartoline dal Bagolaro”

“Nella convinzione che gli eventi della vita di ognuno valgono la pena di esser ricordati e raccontati – aggiungono Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari – il progetto è dedicato alla memoria con racconti che, partendo da un tema comune, quello del ballo, hanno cercato di ricreare quell’empatia, quella vicinanza di esperienze che rigenera, ogni volta che il tempo lo permette, il vivere interiore. Perché la storia di qualsiasi essere umano è anche un po’ la storia di tutti. Esiste un “tempo” che necessita di azioni concrete: il tempo per viaggiare, il tempo per ridere, il tempo per amare. E quasi sempre questa necessità arriva senza preavviso, ci investe con sensazioni profonde intense, e quando questo si avverte bisogna lasciar spazio al tempo giusto. Il tempo del ricordo, quando arriva, ci affascina e contestualmente ci impaurisce ed incomincia a raccontarsi. Bisogna ascoltarlo attentamente, renderlo concreto non solo nelle parole, ma anche nei gesti, nelle espressioni più impercettibili, bisogna contestualizzarlo e rappresentarlo. Certe volte il ricordare la propria vita e raccontarla può risultare banale, inutile e egocentrico ma di estrema importanza”. 

Ideazione di Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari, contributi video di Andrea Montagnani, con la partecipazione dei soci della locale Auser. Un ringraziamento particolare a Cesare Senesi, Delfina Salvi, Donatella Testi, Folco Bracali, Gisella Tortelli, Lorenzo Micheli, Maria Luisa Farsi, Maria Rosa Caponi, Mario Guazzini, Miretta Marcucci, Rineo Nencioni, Rita Mugnaini, Romualdo Niccolai. Organizzazione Francesca Costantini, documentazione fotografica di Daniele Furini e Francesca Di Giuseppe. Ufficio stampa Fabrizio Calabrese.

La stagione “Leggieri d’Inverno”

Il “Teatro” è chiuso, è stato temporaneamente messo in soffitta, ben riposto in uno scatolone, con la bambagia affinché non si rovini. Come fosse un oggetto prezioso, ma non indispensabile nella nostra vita quotidiana contemporanea. I lamenti di chi “fa” teatro e di chi ne usufruisce sono flebili e stentorei, passano inosservati, ignorati. Solo in rari casi qualche politico o commentatore denuncia il pericolo di oblio di un’arte antichissima, parole importanti ma non sufficienti a salvare un mondo in caduta libera. Una soluzione per preservare il teatro, e tutti i lavoratori che gravitano nel suo mondo, è quella di trasferirlo in streaming, all’interno di svariate piattaforme e metodologie. Non siamo contrari a questa indiscriminata soluzione, semplicemente non è teatro, è un’altra cosa, un’altra arte. 

Nonostante questo dilemma si sta preparando la Netflix della cultura, asserendo che il Teatro, nella sua accezione più vasta, possa vivere ancora. Rigenerandosi attraverso internet, attraverso dirette streaming, attraverso uno schermo. Ma è un’illusione, un grande bluff, una cura palliativa; per quello che ha prodotto nei secoli, non solo per i capolavori ma anche per il ruolo determinante nella crescita sociale e individuale di ognuno di noi, il Teatro dovrebbe avere ben diversa considerazione. Per talidubbi sull’utilizzo di questo mezzo “innovativo” noi, come operatori culturali, non abbiamo mai creduto alla spasmodica corsa verso produzioni appositamente create per il mezzo digitale. Ma abbiamo sempre riconosciuto il mezzo telematico con un ruolo fondamentale, ovvero quello di archivio storico, un servizio pedagogico e di memoria. Consci di questi pensieri e consapevoli della propria coerenza artistica, ci siamo imbattuti in molti progetti creati e realizzati fin dal 2002, anno della prima edizione della rassegna invernale al teatro dei Leggieri di San Gimignano “Leggieri d’Inverno”, dove il passaggio di molti artisti e il coinvolgimento del pubblico testimoniano quanto il teatro sia importante, vitale e necessario per la costituzione di una comunità civile e “parlante”. Vogliamo quindi proporre dei racconti di memorie passate, di momenti aggregativi e sociali che si sono succeduti negli anni per non dimenticare (felicemente) tutto, ma per sottolineare un possibile futuro di incontri e di una prossima riapertura delle porte del “nostro” teatro. 

Leggieri d’Inverno è un progetto realizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune di San Gimignano (Assessorato alla Cultura), con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa.

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