Lo scienziato ha tenuto una relazione parlando di Covid 19, di vaccini e di cure

Rino Rappuoli, socio onorario del Rotary Siena Est, Chief Scientist and Head External R & D GSK Vaccines, da sempre impegnato nello sviluppo di vaccini contro gravi malattie, insignito di numerosi riconoscimenti internazionali, Mangia d’oro nel 1995 e membro di alcune tra le più importanti società scientifiche mondiali, oltre che dal 2016 della prestigiosa Royal Society, ha tenuto una relazione al Rotary Club Siena Est.

Ha iniziato sottolineando come dagli albori del ‘900 ad oggi ci sia stata una forte e progressiva riduzione delle malattie infettive come causa di morte, grazie soprattutto all’igiene, agli antibiotici e ai vaccini, ciò ha comportato anche un notevole allungamento della aspettativa di vita.

Nell’attuale situazione, con numerose ricerche nel mondo in fase più o meno avanzata, secondo la sua opinione è ipotizzabile che dalla seconda metà del 2021 potranno essere disponibili grandi quantità di vaccino contro il Covid 19.

Lui e i suoi collaboratori, nell’ambito dell’importante realtà di TLS (Toscana Life Sciences) si stanno occupando di sviluppare invece una cura basata sugli anticorpi monoclonali umani e verso la fine dell’anno si passerà alla fase delle prove cliniche.

E’ questa una terapia già in parte utilizzata per alcune malattie, ma non si era ancora sviluppata per quelle infettive. Il farmaco, asserisce  Rappuoli, sarà complementare al vaccino, infatti se quest’ultimo previene, ha però bisogno di circa 45 giorni per garantire la protezione da quando viene somministrato e dura poi per lungo tempo; gli anticorpi monoclonali, invece, abbinano la caratteristica preventiva, attiva dal giorno seguente la somministrazione e valida per un periodo di circa 6 mesi, alla estrema affidabilità nella terapia di chi è già ammalato.

La finalità è anche quella di tenere bassi i costi della cura perché possa essere alla portata di tutti. Numerose sono state le domande dei presenti cui il relatore ha risposto manifestando il suo atteggiamento cautamente ottimista per la risoluzione delle problematiche sanitarie dovute al Covid 19 nell’ambito della ricerca del vaccino e della cura.

Ha insistito, inoltre su come fondamentali siano l’educazione e la corretta informazione sulle note forme di prevenzione, consapevoli che i vaccini danno la libertà e non la tolgono, basti pensare a tutte le limitazioni alla libertà personale che abbiamo sopportato e in parte stiamo ancora sopportando a causa della pandemia in corso.

Rappuoli ha concluso facendo vedere un’immagine del Facciatone del Duomo di Siena, la cui costruzione fu nel ‘300 bloccata dalla peste, a testimoniare che per Siena e per il mondo, quella in corso non è certo la prima pandemia e  auspicando che, come successo in seguito a  molte grandi crisi, si possano sfruttare le opportunità per cambiare in meglio la società anche innescando un periodo di rilancio ell’economia.

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