Viola Rizzo, Cravos “Mancano i fondi per i lavori di messa a norma delle residenze, il paradosso è che lo stato finanzia i privati”

“Quest’anno abbiamo assistito ad un enorme calo della disponibilità di posti letto a Siena; sono state chiuse, sia parzialmente che totalmente, molte residenze. – Ha detto Viola Rizzo, rappresentante di Cravos al Consiglio territoriale studentesco – Fontebranda è stata completamente chiusa, mentre ad esempio San Miniato, una residenza che aveva 400 posti letto ne ospita ora solo 50”.

La situazione delle residenze universitarie e degli studenti borsisti senesi si fa sempre più nebulosa, e insieme a questa il futuro degli studenti borsisti. Dopo che la regione toscana ha stilato con insolito e ampio ritardo il bilancio previsionale per il 2023 sono emerse nero su bianco tutte quelle criticità che l’associazione studentesca Cravos cerca da quasi un anno di portare all’attenzione di studenti, istituzioni e cittadini.

“Le residenze sono state chiuse perché, mancando i certificati antiincendio, non erano a norma. Adesso si sta iniziando a programmare i lavori di messa a norma, ma – prosegue Viola – il problema è che dei 2,4 milioni di euro necessari solo 1,2 milioni sono stati trovati, e messi a disposizione dalla stessa azienda del diritto allo studio universitario toscano! – ”.

Nel suo piano di attività infatti il Dsu, cioè l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario, denuncia la mancanza di ancora 1,2 milioni di euro di fondi, e chiede a regione Toscana maggiori finanziamenti. “Ma regione toscana non ha ancora risposto, anzi: quest’anno ha de finanziato completamente la voce ‘borse di studio e servizi per gli studenti’ nel suo bilancio! – ha denunciato la rappresentante di Cravos.

A rendere del tutto paradossale la situazione in cui versano le residenze senesi, a detta dell’associazione, sarebbero alcune assegnazioni dei fondi del Pnrr: “Per colpa del Pnrr il governo ha stanziato un’enorme quantità di fondi (960 milioni per le borse di studio), – ha detto Viola – di cui però la maggior parte (pari a 660 milioni) sarà destinata alla costruzione di student hotel, cioè residenze universitarie gestite da privati, che andranno completamente a sostituire il sistema di welfare pubblico. Questi student hotel saranno, in parte dedicati a studenti che avrebbero bisogno di una borsa di studio, ma anche in buona parte a studenti che pagheranno per entrare”.

I cambiamenti dovrebbero essere repentini, e il processo dovrebbe iniziare già nel giugno 2023: “Su Siena ci saranno circa 1000 1300 posti letto in più. Ma lo stesso Dsu, nell’ultimo consiglio regionale studentesco,  ha attaccato questa misura, perché la gestione degli studenti borsisti sarà una gestione che dovrà essere coordinata con le nuove imprese. Il paradosso è che lo stato non sta dando i finanziamenti di cui le aziende pubbliche per il diritto allo studio hanno bisogno, mentre invece ne concede alle imprese che andranno a lucrare sui bisogni degli studenti – ha concluso Viola Rizzo.

L’intervista completa a Viola Rizzo, rappresentante di Cravos Siena.

Eleonora Rosi
Sono una giovane studentessa della facoltà magistrale di Lettere, maremmana di nascita, ho lasciato l'Argentario da quattro anni per vivere e studiare a Siena. Mi interesso di politica, ambiente e attualità, con il proposito di capire e raccontare la cronaca di un territorio tanto antico e ricco di storia quanto vivo e vitale come quello senese.

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