Ristoranti, locali, centro città Siena

E’ il rapporto annuale curato da Legambiente in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia e Sole24ore

E’ uscito pochi giorni fa l’annuale rapporto sulla qualità ambientale delle città capoluogo in Italia, curato da Legambiente in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia e Il Sole24Ore. Nella classifica generale Siena si colloca solo al 53° posto sui 105 Comuni interessati. Un dato che fa riflettere dato che Siena si piazzava al 2° posto in Italia nell’edizione 2009 del rapporto, e 6° in quella del 2010; in tutto il primo decennio del terzo millennio la città era abituata a queste ottime posizioni.

Un calo, quello sulla qualità già iniziato già nel 2012, ed arrivato fino ad oggi, con posizioni oscillanti, appunto, tra il 30simo e il 50simo posto. Per capire meglio cosa è successo è utile confrontare i dati del rapporto 2009 con quelli
dell’ultimo rapporto. 13 anni fa Siena figurava tra le prime città nel Paese come intensità di uso del traporto pubblico urbano, come installazione di pannelli solari termici su edifici pubblici, come livello di partecipazione ai processi di programmazione rilevanti per l’ambiente.

Buoni anche i risultati per ciò che riguardava l’inquinamento da particelle sottili nell’aria (22° posto), per il tasso di raccolta differenziata dei rifiuti (29° posto), e soprattutto per l’estensione di ZTL e di verde pubblico fruibile pro capite (16°posto). Nel rapporto 2021, invece, Siena non figura tra i primi 10 posti in nessuno dei 18 indicatori di
qualità ambientale
esaminati dal rapporto. C’è di più: è maglia nera per consumo pro capite di acqua potabile e nella quantità di piste ciclabili/abitante, ha una quantità media di raccolta differenziata dei rifiuti assai inferiore alla media nazionale (che ha ormai superato il 59%), ed è stata largamente superata da tante altre città in termini di verde pubblico disponibile e di impianti di energie rinnovabili installati.

“Certo – fanno sapere da Legambiente Siena – su tutto questo ha evidentemente impattato il Covid, ma anche il resto d’Italia ne è stato colpito, anche più duramente che da noi. E mente in molte altre città l’ambiente è stato visto come un’opportunità su cui investire con continuità per migliorare la qualità generale della vita dei cittadini, a Siena questo, negli ultimi 10 anni, evidentemente non è avvenuto. Amministrazioni e cittadini troppo “distratti” dalle crisi della banca, dell’Università, dei continui cambi di management all’ospedale? Forse“.

“Ma c’è anche qualcosa di più – continua la nota – per esempio una scarsa consapevolezza che curare l’ambiente
significa migliorare la capacità di attrazione della città
, che orientare i comportamenti dei suoi abitanti verso modelli più sostenibili aiuta la loro salute e le relazioni sociali, che sostenere concretamente le iniziative del volontariato del settore facilita anche il raggiungimento di obbiettivi non solo ambientali, ma anche economici e culturali. Legambiente Siena chiede perciò di essere maggiormente ascoltata da chi dovrà prendere decisioni su questi aspetti, rispetto alle quali ritiene di poter contribuire con impegno e capacità innovativa, in linea con le principali politiche Europee e nazionali. Non vogliamo trovare la città, nei prossimi anni, ancora più in basso nelle classifiche

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