Gli psicologi che saranno inseriti all’interno delle scuole saranno da supporto a studenti ed insegnanti. Ne abbiamo parlato nell’intervista alla psicologa e psicoterapeuta Cristina Rigacci

In questi giorni si sta discutendo molto sulle modalità di rientro nelle scuole. Tra banchi mono posto, distanziamento, test sierologici e scuolabus, adesso ciò che inizia a preoccupare è l’impatto psicologico che il rientro porterà con sé. Una questione, quella di trovarsi di fronte ad una scuola totalmente diversa rispetto a quella lasciata sei mesi fa, affrontata anche nel Protocollo di sicurezza per la ripresa a settembre, sottoscritto il 6 agosto dal ministro Azzolina insieme con le organizzazioni sindacali. Il documento, oltre a delineare le misure già emerse nei giorni scorsi, introduce un’importante novità: l’inserimento della figura dello psicologo nelle scuole.

Grazie ad un’apposita convenzione tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi saranno promosse attività di sostegno psicologico per gli studenti ma a disposizione anche dei docenti. Abbiamo parlato dell’importanza di questa figura con Cristina Rigacci, psicologa e psicoterapeuta.

Quale impatto può avere, una patologia quale il Covid-19, sullo stato di salute dei bambini?

Dipende da come l’esperienza Covid, che può essere traumatica, viene vissuta e gestita dal bambino ma è anche in relazione ai contesti. Tutti hanno parlato di trauma ma potenzialmente tanti eventi sono traumatizzanti, come potrebbe esserlo il Covid-19. Perché una cosa sia traumatica, in psicologia, va sempre considerata in relazione alla soggettività della persona e al contesto, quindi alle risorse. Quello che possiamo dire è che non è un’esperienza necessariamente intrapsichica ma a volte si parla di costellazioni traumatiche, tanti piccoli eventi che tutti insieme possono portare a determinare qualcosa di traumatico.

Cosa può fare di importante lo psicologo all’intero delle scuole?

Si tratta di aiutare il bambino a dare un nome alle cose rispetto a quello che sta accadendo, questo vale per tutti i principi psichici o accadimenti. Quindi lo psicologo deve aiutare i bambini a dare un nome alle cose che sta vivendo. Diceva Linneo «Se non si conosce il nome, muore anche la conoscenza stessa delle cose.» Ovviamente questo non vuol dire che lo psicologo a scuola deve curare il bambino o fare una diagnosi. Lo psicologo scolastico nella scuola deve ritrovare la sua specificità di ruolo. Non sempre si può fare terapia all’interno della scuola, non sempre è l’ambiente giusto per determinati bambini. Dipende da quello di cui ha bisogno il bambino. Se ha bisogno di cure è meglio demandare ad una cura fatta in un contesto apposito. Il supporto sarà importante anche rispetto agli insegnanti e alla gestione dell’organizzazione del lavoro scolastico. In definitiva dipende sempre dall’esigenza che ha il bambino e quindi dalla soggettività dell’esperienza e del caso: non tutti i bambini, le scuole o le situazioni sono uguali. Andrebbe valutato volta per volta e nel rispetto del ruolo dello psicologo.

Come possiamo convincere i bambini a rispettare le nuove regole nelle scuole?

Quello che è importante è aiutarli a capire prima cos’è, fornirgli quindi la conoscenza, vale per qualsiasi accadimento. Accanto a questo è necessario aiutarlo a dare un significato, capire cosa è per lui quella cosa. Rispetto alle norme per il Covid, vanno adottate le strategie che possono essere applicate a quella classe, a quel contesto e a quei bambini. Si può usare la fantasia, purché non si perda il principio di realtà ma allo stesso tempo senza spaventare e senza dire menzogne. I bambini hanno anche bisogno di autenticità, di coerenza. In un periodo di grandi incertezze avere un supporto, delle coerenze, delle sicurezze, sopratutto nelle scuole, è un buon punto di partenza.

Quanto è importante la salute mentale in età evolutiva e come può incidere sullo sviluppo della persone?

Quando si parla di sviluppo della persona si parla o si dovrebbe parlare di sviluppo emotivo, relazionale e mentale. Quindi parlare di sviluppo significa parlare di come si sviluppano le emozioni e le capacità relazionali. Lo sviluppo è un percorso che comprende l’evoluzione di vari aspetti quindi non se ne può trascendere.

In definitiva quanto pensa sia importante un sostegno psicologico all’interno delle scuole?

E’ importante questa figura nelle scuole, lo è sempre stata. Credo possa essere d’aiuto anche per gli insegnanti, non dimentichiamoci che ci sono anche loro e che vanno supportati nelle dinamiche di relazione, cioè di interazione.

L’intervista a Cristina Rigacci

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui