Funzione Pubblica va verso lo sciopero, in aperto contrasto per la firma del contratto integrativo del personale

Ha sicuramente anche una valenza politica la manifestazione della Cgil avvenuta venerdì 16 febbraio, voluta da Funzione Pubblica in contrasto per un contratto integrativo riguardante il personale del Comune di Poggibonsi, che l’amministrazione ha finito per firmare con una sola organizzazione sindacale, ovvero la Cisl.

Il picchetto della Cgil è andato avanti circa due ore davanti al Palazzo comunale, in pieno centro. E alla fine è sceso anche il sindaco David Bussagli, il quale ha preso parola tra le contestazioni di lavoratori.

Dure le accuse del sindacato ““Il Comune non solo è riuscito ad ignorare il ruolo della Rsu votata democraticamente dalle lavoratrici e dai lavoratori ma anche a peggiorare le condizioni economiche, il clima interno e l’attaccamento all’Istituzione della maggioranza del suo personale, chiudendo la porta ad ogni proposta di trattativa e di mediazione, mettendo in discussione la democrazia interna all’Ente ed ignorando le norme di legge sulla rappresentanza sindacale”.

Parole dure, durissime se si considera che mancano poco più di tre mesi dalle elezioni comunali. Con una nota anche politica, che lascia ben intendere il sentimento di chi, pur vicino alle posizioni del centrosinistra, non condivida in maniera unanime il giudizio sull’operato dell’amministrazione comunale. Infatti dal presidio della Cgil è stato detto che la manifestazione è stata importante “per dare un segnale alla comunità che rischia di regredire culturalmente e socialmente” anche ribadendo quanto di più caro è patrimonio della sinistra ovvero “le conquiste di quei diritti democratici e sociali che le hanno permesso un grande sviluppo economico e sociale ed una convivenza civile per oltre 70 anni”.

Si andrà quindi verso lo sciopero? Molto probabile, e sarà uno sciopero pre-elettorale, almeno in ordine cronologico, che fa ben capire tutto il disagio di parte del personale dipendente. Se a questo “strappo” dell’ala più sindacale del centrosinistra si aggiunge il fatto che è notizia acclarata la nascita di una lista civica di centro, avente la sua forza propulsiva nella rinnovata alleanza tra Italia Viva, Azione e altri gruppi centristi, ecco che le elezioni 2024 iniziano a rivelarsi per tutt’altro che dall’esito scontato.

Con un PD che rischia di perdere pezzi sia alla sua sinistra, che al suo centro.

Al netto del supporto della sigla sindacale della Cisl, la pare essersi mossa a “parti invertite”, ovvero a difesa della Giunta Bussagli. Prese di posizione legittime e sicuramente motivate, ma che nel secolo passato sarebbero state viste come una barzelletta, con il sindacato “bianco” a difesa della giunta “rossa”, per usare un’espressione colorita.

Ma forse le categorie del passato, sono davvero ormai passate ovunque, anche nelle ex roccaforti valdelsane, dove le appartenenze partitiche hanno sempre meno peso e contano sempre meno, soprattutto nei giovani.

Con una strada per la candidata a sindaco Susanna Cenni che si mostra sempre più in salita, non facilitata da divisioni che rendono più difficile il risultato.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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