Si tratta del terzo abbandono dopo quello del presidente Sani e del dg Vagaggini

Che la situazione a Piancastagnaio fosse abbastanza agitata si era capito dalle ultime vicende che avevano colpito la società bianconera: l’abbandono del presidente Maurizio Sani e le dimissioni del dg Renato Vagaggini dopo 13 anni di meraviglie alle pendici del Monte Amiata, secondo quanto si dice, rischiano di far scomparire una delle realtà più belle del calcio dilettantistico senese. Vagaggini, nelle sue ultime dichiarazioni, aveva comunque assicurato che fino al 30 giugno tutti gli impegni sarebbero stati mantenuti, ma è dell’immediato futuro che ora si inizia a preoccuparsi.

Un altro brutto segnale per il prossimo campionato della Pianese in Serie D é stato dato dall’annuncio improvviso, qualche giorno fa, dell’ormai ex allenatore bianconero Lucio Brando alla guida delle Dolomiti Bellunesi, club del girone C. “Brutto” e “improvviso” perché la società amiatina non ha annunciato nessuna separazione, e la contemporanea ufficialità data dal club veneto ha sostanzialmente confermato che qualche confusione interna alla Pianese c’é, un po’ su tutti i piani. Il mister ex Mantova ha fatto sicuramente una scelta più comoda (é di Biella e Belluno é sicuramente più vicina di Piancastagnaio), ma in bianconero aveva iniziato un percorso in cui si era notato un cambiamento drastico rispetto alla precedente gestione: a testimoniarlo sono state le prestazioni nelle venti partite in cui ha guidato le Zebrette, dove ha ottenuto una media di 1,90 punti a partita.

Le parti non sono mai sembrate andare d’amore e d’accordo e qualche frizione, nel corso dei mesi, si era notata. É anche vero che, parafrasando un popolare detto, “passato un allenatore se ne fa un altro”: bisogna soltanto aspettare e vedere se, effettivamente, alla Pianese ce ne sarà davvero un altro.

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