Palio, botta e risposta tra due amici di vecchia data

Dopo le parole del Palio in “Co’ l’occhi aperti”, ecco la risposta di un vecchio signore della Piazza.

Amico mio,

L’ho lette quelle parole che hai bisbigliato a quella citta.

E bisogna che anch’io, dopo tanto, troppo che sto zitto o che mi fanno chiacchiera’ per le solennità o pe’ divvi che i seggi so’ aperti o chiusi, ecco bisogna che anche io dica la mia.

Io so’ stato sempre con te, s’è fatto tutta la strada insieme. E quando arrivava quel giorno, il tuo, poi lo sai ad un certo punto ero io quello che faceva sentire il tu’ rumore, il battito del tu’ cuore.

Te dici bene, con l’occhi aperti.

Sapessi da quassù però che dispiaceri mi so’ toccati.

Quelle giornate che qui sotto era tutto coperto di verbena, perché ‘un ci poteva veni’ nessuno a pesticcia’, e me la vedevo pulita pulita questa Piazza. Senza i capannelli al sole, senza cittini che correvano. Te li ricordi quei tre che finirono su tutti i giornali? Con le loro bandiere e il tamburino davanti, guarda se ci ripenso mi ci vengano i brividi.

Quando l’ho visti ho rischiato che dall’emozione mi si movesse qualcosa e di favvi prende’ un coccolone a tutti.


Perché ‘un ve lo potete immagina’ che è sta quassù, con tutto questo mondo intorno, ma esse’ da soli.

E ‘un fassi acceca’ dal tufo

pe’ du’ anni, te lo sai quanto so’ lunghi due anni, due eh.

Io so’ vecchio, so’ qui da tanto e c’avevo le mie abitudini che poi erano anche le tue, ma con un vantaggio, vede’ tutto da qui.
Sapessi che bellezza la mattina quando so’ ripartiti i giri, e rivedevo quelle strade che si coloravano un’ altra volta.

Te un te lo immagini quanto è bella la domenica da quassù, da aprile a settembre. So’ stati anni pesi. E ora si rischia di fa’ come quei vecchi che si lamentano dell’acciacchi e fanno a gara a chi l’hai di più.

E insomma questo vocìo sommesso lo sento anche io, e te lo dico, a giorni ‘un mi pare il vero di crederci, e a giorni c’ho quasi paura a fallo.

Da batte’ il capo nel muro.

Perché la bocca ‘un ce la voglio fa’ ma qui bisogna dassi una smossa… e una mossa (valida!)

Io te lo dico, il due io alla mi’ ora m’avvio, chi c’è c’è, chi un c’è manderà i panni.

E oggiù!, te la voglio di’ tutta, che ora mi ci piglia anche un po’ino di protagonismo: ma pensa ganzo se quel giorno benedetto che si sa che si rigioca tutti, mi facessero fa’ un paio di rintocchi, per fa’ senti’ a tutti quel mal di stoma’o che ci mòve la vita dentro.


Po’ini eh di rintocchi, ma che si sentano da tutte le parti, tra la terra e il cielo.

Per tutti.

Per ricomincia’ a respira’.

Co’ l’occhi aperti e l’orecchi dritti.

Bona ci sente.

Con passione,

Sunto

Eleonora Mainò
Nata sotto il segno dei pesci. Narratrice di storie di polvere e provincia e uomini di cavalli. "L'aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo" ( proverbio arabo)

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