Le colline tra Firenze e Siena, insieme a San Gimignano, fanno gola agli oligarchi

Se qualcuno pensava che i ricchi ucraini scegliessero unicamente la Versilia, dovrà ricredersi.

Nel mirino delle persone facoltose dell’Ucraina, un grande paese che, prima della guerra contava circa 42 milioni di abitanti, ci sono anche casali e ville in Provincia di Siena.

Le zone privilegiate, sono quelle più richieste: si tratta della zona di San Gimignano e del Chianti. Cifre tra i due e i quattro milioni, con l’obiettivo non tanto di fare un investimento turistico, quanto quello di crearsi una casa, prima o seconda che sia, visto che i tempi sono difficili e di difficile interpretazione per il futuro.

Non è un caso infatti che quest’inverno era possibile vedere, ogni tanto, qualche auto di lusso con targa ucraina in Valdelsa, un’area che rimane nel cuore della Toscana e che è appetibile per chiunque sia facoltoso o in cerca di cambiare vita.

Un fattore che porta anche a rafforzare i movimenti nel settore immobiliare, portando economie nuove.

Ovviamente si tratta di una percentuale piccola, piccolissima di ucraini, in quanto già la classe media di quel paese è abbastanza risicata, con una forbice alta tra ricchi e poveri.

La maggior parte degli ucraini sono purtroppo in condizioni non facili, nonostante si tratti di un popolo di grandi lavoratori, e di persone che amano la libertà e l’Europa.

Gli ucraini in Provincia di Siena sono 1061, ovvero il 3,7 % su 28.310 stranieri presenti nel territorio.

Cifre non altissime, considerando i milioni di profughi che sono dovuti emigrare forzosamente, per scappare da una guerra crudele voluta da un invasore senza scrupoli.

Moltissimi si sono rifugiati in Polonia, Germania, Romania, Repubblica Ceca.

Alcuni piccoli comuni dell’entroterra avrebbero accolto volentieri anche un numero maggiore di famiglie, e alcuni si erano preparati anche con vigore. Il flusso è stato invece minore, in questa parte d’Italia, di quanto immaginato.

Con una situazione che però rimane veramente imprevedibile per i prossimi mesi. Ma anche molto, molto , preoccupante.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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