Svelati i conti del bilancio Mps 2020, perdite per 1,689 milioni di euro

Il consiglio di amministrazione di banca Mps ha approvato il bilancio preliminare del 2020. La banca chiude l’anno con circa 1,6 miliardi di euro di deficit.

In particolare il risultato operativo lordo, scrive la banca nella nota ufficiale, è a 714 milioni di euro, sostenuto dal contributo delle commissioni in ripresa dopo il periodo di lockdown e dai costi operativi in ulteriore riduzione. “Il risultato operativo netto – si legge – è negativo per 39 milioni di di euro, inclusivo di 348 milioni di euro di rettifiche addizionali su crediti legale allo scenario Covid”.

“Risultato netto di esercizio – continua Mps – meno 1.689 milioni di euro, impattato da componenti non operative (meno 1.305 milioni di euro), principalmente legate ad accantonamenti per rischi e oneri, e dalla revisione del valore delle Dta (circa 340 milioni di euro)”.

“Forte impegno – ribadisce la banca – al sostegno dell’economia nel contesto macroeconomico caratterizzato dalla pandemia: applicate iniziative di supporto finanziario per circa 23 miliardi di euro. Positiva la dinamica commerciale: flussi di wealth management stabili nonostante i lockdown e raccolta diretta commerciale (conti correnti e depositi a tempo), cresciuta di oltre 11 miliardi di euro nel corso del 20020 (più 17 per cento)”.

Mps dice poi che “è stata completata l’operazione di derisking ‘Hydra’ (cessione degli npl, ndr): Gross Npe Ratio al 4,3 per cento (rispetto al 12,4 per cento del 2019), ovvero 3,4 per cento in base alla nuova definizione Eba1″.

“I coefficienti patrimoniali post ‘Hydra’ sono sostenuti da azioni di capital management. Transitional Cet1 ratio: 12,1 per cento (vs. 8,7per cento Srep 2021 Overall capital requirement); Transitional total capital 15,7 per cento (vs. 13,4 per cento)Srep 2021 Overall capital requirement”.

“In significativo miglioramento – conclude la banca – la posizione di liquidità: conuterbalancing a 33 miliardi di euro (più 8 miliardi); Loan/deposit Ratio minore di 80 per cento rispetto all’85 per cento nel 2019”.

“Il Piano Strategico – hanno spiegato il Ceo Guido Bastianini e Giuseppe Sica, Chief Financial Officer, durante la conference call – è stato predisposto avendo presenti gli impegni assunti dal Governo italiano nel 2017 con riferimento al Piano di Ristrutturazione 2017-2021, recentemente ribaditi in un Dpcm del 16 ottobre 2020, il quale prevede di “avviare un processo di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero nel capitale sociale di Mps, da realizzare con modalità di mercato e anche attraverso operazioni finalizzate al consolidamento del sistema bancario”. Si evidenzia che alla data della presente comunicazione l’accesso alla data room è stato richiesto dal Fondo Apollo, come già evidenziato nel contesto del Comunicato Stampa dello scorso 28 gennaio, nel caso in cui la realizzazione di una soluzione strutturale non dovesse avvenire in un orizzonte di breve/medio termine il Capital Plan prevede un rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro che, se realizzato, è previsto avvenire a condizioni di mercato e con la partecipazione pro-quota dello Stato italiano, riguardo cui ha già confermato pieno sostegno. Il rafforzamento patrimoniale è soggetto all’approvazione degli aazionisti. L’operazione di rafforzamento patrimoniale sconta talune incertezze in quanto necessita la conclusione del processo già avviato di valutazione e approvazione di DG Comp e Bce”.

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