Mattia Giani con la maglia del Grosseto

Il girone A di Eccellenza si fermerà nel prossimo weekend per commemorare Mattia Giani. Due drammatici episodi avvenuti nel 2007 e nel 2013 ricordano quanto successo lo scorso 14 aprile

Onorare la memoria di Mattia Giani” fermando il campionato nel prossimo weekend. È, questa, solo l’ultima iniziativa nei confronti della tragedia accaduto lo scorso 14 aprile, quando il calciatore del Castelfiorentino si è accasciato esanime a terra nel corso del match contro il Lanciotto. A nulla è servito l’intervento del massaggiatore e dell’ambulanza, colpevolmente assente, giunta dopo 10 minuti: Mattia, la mattina successiva, è spirato all’ospedale Careggi di Firenze, lasciando un vuoto nella famiglia e nella comunità calcistica Toscana. Le varie colpe saranno ora dibattute nelle sedi competenti, dove già si è cominciato a puntare il dito verso ipotetici responsabili. In compenso, lo shock dovuto all’episodio ha suggestionato il Comitato Regionale Toscana, che ha sospeso tutte le gare del girone A di Eccellenza (le senesi fanno parte del B, che si giocherà regolarmente).

Ironia della sorte, il decesso è avvenuto in un’altra triste giornata per il calcio italiano. In quelle ore, infatti, veniva commemorato anche l’anniversario della scomparsa di Piermario Morosini. Il calciatore, allora in Serie B al Livorno, lo stesso giorno del 2012 fu colpito da un arresto cardiaco all’Adriatico di Pescara. La storia che si ripete in uno scherzo del destino imponderabile, con una dinamica speculare a quella che ha portato alla scomparsa di Giani.

In maniera piuttosto clamorosa, diversi livelli più su, il fine settimana sportivo aveva rischiato di consegnare alle cronache un altro dramma. Evan N’Dicka, difensore della Roma, al minuto 71 della partita contro l’Udinese si è anch’esso accasciato: partita sospesa e intervento dei sanitari. Nella stessa città che portò via il capitano della Fiorentina Davide Astori, nel 2018. Fortunatamente, il tutto si è risolto con un grande spavento per tutti, e con molta più fortuna rispetto ai casi precedentemente citati.

Anche la nostra provincia, negli ultimi anni, ha attraversato alcuni momenti drammatici sui campi da calcio. Quindici anni fa, nel 2007, durante la sosta natalizia, l’allora attaccante del Foiano Teddy Bartoli cadde privo di sensi durante il riscaldamento di un amichevole. Il 22enne, nato a Chiusi, era uno dei diamanti della cantera del Sarteano, e da lì era partito fino ad arrivare nel professionismo col Sansovino. Più recente, sempre sull’asse Foiano – Siena, è stata nel 2013 la scomparsa di Matteo Roghi, ragazzo di 14 primavere che perse la vita ad Abbadia San Salvatore, sul Monte Amiata. In quell’occasione, il destino tragico volle che il baby calciatore amaranto segnasse il gol del pareggio e poi crollasse a terra, inerme. La gioia del gol, la drammaticità della morte. Un triplice fischio che segna la conclusione di tutto. Proprio tutto.

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