Nel suo primo intervento il neopresidente dell’assemblea si è impegnato a destinare i risparmi dell’ente alle categorie più in difficoltà a causa del coronavirus. “Orgoglioso di rappresentare la Toscana e i suoi valori”

“Grazie per l’onore e il privilegio di poter rappresentare tutta la Toscana”. Con un filo di emozione Antonio Mazzeo, 43 anni, ingegnere elettronico eletto a Pisa nelle liste del Pd, ha tenuto il suo primo discorso da presidente del Consiglio regionale della Toscana.

“Rappresentare la Toscana – ha spiegato – significa rappresentare quello che la Toscana è nel mondo, la sua storia, le sue bellezze, le sue eccellenze, ma soprattutto i suoi valori: il rispetto, l’uguaglianza, la libertà, i diritti che l’hanno portata ad essere la prima regione al mondo ad abolire la pena di morte.”


Mazzeo ha rivolto un ringraziamento anche all’uscente presidente del Consiglio, Eugenio Giani, “che ha lavorato per avvicinare questa istituzione ai cittadini. È quello – ha sottolineato il neo presidente – che cercherò di fare anche io”. “Siamo consapevoli di vivere un periodo senza precedenti – ha proseguito – e siamo tutti attesi da una sfida epocale, in cui credo sia necessario e doveroso ripensare anche profondamente il funzionamento di questo ente, avendo la capacità di innovarlo nella continuità, valorizzando le tante professionalità che lavorano al suo interno, cercando il più possibile di ridurre la troppa burocrazia, digitalizzandolo e adeguandolo sempre più al tempo che viviamo”.


Tra i primi atti che Mazzeo metterà in campo “fin da subito” c’è quello di chiedere una ricognizione delle spese di bilancio. “Con gli avanzi di amministrazione e con i risparmi che riusciremo ad operare – ha promesso – troveremo il modo per finanziare quelle categorie e quelle realtà che più di altre subiranno in maniera pesante gli effetti della pandemia”.
Per chiudere il suo intervento il presidente ha scelto alcune parole di don Milani, “ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia”, con l’augurio che siano “la bussola che indirizzerà nei prossimi cinque anni l’attività di questo Consiglio Regionale”.

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