La nota di Marzucchi, consigliere comunale di Siena Aperta

“Nel comune di Siena si è passati dai 464 bambini nati nel 2010 ai 300 del 2020 con un calo progressivo che si assesta con una diminuzione del 35% in dieci anni”. Questa la nota di Mauro Marzucchi, consigliere comunale di Siena Aperta.

“Ad oggi – continua Marzucchi – non si intravede un cambio di tendenza. Sarà utile pensare a politiche per la famiglia, alla crescita economica che attenui la precarietà ed a quanto altro possa sortire effetti positivi. Nel frattempo la denatalità evidenzia sicuramente effetti sulla organizzazione scolastica delle scuole primarie e secondarie senesi. Attualmente le elementari sono frequentate da 1813 alunni dei quali 335 provengono dai comuni vicini. Nel 2031, tra 10 anni, ospiteranno circa 1400 alunni”. 

“Con questi numeri pensare di costruire altre scuole – scrive – è una opinione eccentrica. Importante è, invece, l’opportunità che si crea. Oltre a verificare sin da ora le scuole che subiranno il calo di iscritti maggiore e pensare quindi ad una nuova territorialità adeguata ai cambiamenti, glii spazi che si liberano potranno costituire una ricchezza per l’offerta formativa, predisponendo per tempo, in accordo con i dirigenti scolastici, laboratori e aule che possano stimolare ancora di più l’apprendimento, la creatività, il benessere fisico e psicologico dei ragazzi. Un impegno di programmazione didattica che l’amministrazione comunale deve affrontare subito con adeguate risorse e progettualità”.

“C’è poi – conclude – la questione degli oltre 500 alunni presenti nelle scuole di Siena, residenti nei comuni limitrofi. Per essi vengono spese risorse importanti in capo ai contribuenti senesi. Un confronto con i sindaci del circondario è ineludibile senza che questo penalizzi i giovani e le loro famiglie. Altrettanto accade per altri servizi culturali, sportivi etc. Al contempo gli abitanti dei comuni addossati al nostro sono ovviamente cittadini come gli altri e spesso senesi in “esilio”. Una soluzione può essere la dimensione più ampia del capoluogo che oltretutto faciliterebbe la capacità di attrazione degli investimenti con beneficio per tutto il territorio. Ottenere risultati dal confronto tra le istituzioni preposte, può essere complicato. Spesso prevalgono campanilismi e, spesso modesti, interessi divergenti. Ma almeno provarci non è difficile”.

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