Manovre politiche a Siena: Forza Italia allarga le fila. L’ultimo acquisto è Emanuele Montomoli che un anno fa ricevette il grande rifiuto
Salire sul carro del vincitore è uno sport molto di moda, anche in politica e non da adesso, ma da sempre. Siena non è esente, ma guardando la situazione da un altro punto di vista, il fatto oggettivo è che il centrodestra ghibellino è riuscito a allargare i propri confini.
In principio si registrò la possibilità di aggregare il civico Fabio Pacciani, arrivato terzo a giugno 2023 nella classifica del sindaco, tentato dalla presidenza del consiglio comunale. Ma l’ombra di Pierluigi Piccini, tra l’altro poi svanita, era un po’ troppo pesante sullo stomaco della maggioranza a sostegno del sindaco Nicoletta Fabio.
Poi c’è stato l’approdo, anche se non ufficiale, dell’ex capo di gabinetto di Luigi De Mossi, il factotum Daniele Tacconi. Vicinissimo, stando ai rumors, a Forza Italia con la mediazione di Anita Francesconi e Marco Stella, pare adesso al lavoro per trovare candidati nei Comuni al voto i provincia, su mandato dei vertici provinciali di Fratelli d’Italia.
C’è stato anche l’avvicinamento di Massimo Castagnini, quarto in classifica a maggio 2023, iscritto a Siena Ideale, associazione di Alfredo Monaci, per la verità però rimasto poi coerentemente in minoranza dai banchi del consiglio comunale.
Ultimo, per adesso, l’altro ex candidato a sindaco Emanuele Montomoli, quinto a giugno 2023 nella classifica dei candidati a sindaco. Di ieri l’approdo ufficiale in Forza Italia. Un acquisto o se preferite un’adesione a un anno preciso, giorno più, giorno meno, dal grande rifiuto. E’ vero che gli azzurri furono fra i partiti più convinti per la sua candidatura a sindaco nel centrodestra, ma è pur vero che dodici mesi fa, quando lo stesso centrodestra a trazione FdI virò sulla poi vincente Fabio, non ci furono militanti a strapparsi i capelli.
Le chiacchiere, però, stanno a zero. Il centrodestra si rafforza, Forza Italia, che ha acquistato in questi mesi anche qualche ex Lega come Paolo Salvini, pure.
Cosa cambia in consiglio comunale e nei conseguenti rapporti interni a Palazzo Pubblico? Di fatto, proprio nulla, almeno per adesso.
Montomoli ha rinunciato al suo scranno in favore di Gianluca Marzucchi. A meno che pure quest’ultimo non faccia transumanza verso i consiglieri pro-Fabio, i numeri rimangono quelli. Ovvero con Fratelli d’Italia maggioranza nella maggioranza.
Certo il partito della Meloni dovrà gestire mal di pancia, aspirazioni di rimpasti di giunta e brontoloni crescenti negli ultimi mesi. Ma sono cose quasi normali, da placare magari distribuendo poltrone e poltroncine quando e dove possibile.
Chissà che una di queste non tocchi proprio a Montomoli. I mal di pancia, quelli certificati da un bilancio traballante e sanato dalla Fondazione Mps (sai che novità da queste parti), di Tls non sono sopiti e per il professore quella potrebbe essere la scarpa perfetta.
In tutto questo, in consiglio comunale e non, il Partito Democratico rimane sempre più nell’angolo. E alle prese fra consuete divisioni, commissari e sogni infranti di congressi cittadini, salvato in tanti casi dal terzo mandato dei sindaci in provincia.