Il Rettore dell’Università torna sulla sua decisione, spiegando i motivi che lo hanno spinto ad agire in questa direzione

Il rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari è tornato a parlare dopo la decisione di non esporre le bandiere a mezz’asta in segno di lutto per Silvio Berlusconi, ribadendo la sua posizione: “Vorrei anche ribadire che non si tratta di un giudizio politico, che non compete alle università come tali, ma di una scelta istituzionale. In queste ore – spiega il Rettore – il tricolore del Risorgimento, della Resistenza, dell’articolo 12 della Costituzione viene costretto ad inchinarsi di fronte a chi è decaduto dal Parlamento per un reato gravissimo come la frode fiscale (l’uomo più ricco d’Italia che derubava il popolo); di fronte a chi era in cordialissimi rapporti con la Mafia.

“Fa venire le vertigini – continua Montanari- pensare a tutti coloro che sono morti ‘per’ quella bandiera, se ci si sofferma a considerare il fango nella quale viene ora trascinata. La procura antimafia, le procure, i tribunali, le sedi dell’Agenzie delle Entrate… oggi tutte le istituzioni della Repubblica sistematicamente disprezzate da Berlusconi sono costrette a rinnegare simbolicamente se stesse, omaggiandolo. È lo Stato che viene piegato e umiliato: e allora scegliere di dire di no, significa scegliere di difendere (nel nostro piccolissimo) la dignità dello Stato, oltre che rivendicare l’autonomia dell’università, protetto dalla Costituzione”.

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