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Situazione a Le Scotte per i pazienti non urgenti: i servizi di “See and treat” e “Fast track” nel pronto soccorso.

Sono diverse le segnalazioni effettuate da NurSind Toscana, comitato regionale del sindacato delle professioni infermieristiche, in merito all’effettivo utilizzo di “See and treat” e “Fast track”, due servizi utili per diminuire i tempi di attesa nel pronto soccorso per i pazienti non urgenti.

Il primo – “See and treat” – si utilizza per problematiche come piccole ferite, contusioni, punture di insetti, ustioni di primo grado, patologie dermatologiche minori e rino-congiuntiviti. Questo modello necessita di un’area allestita ad hoc, collocata di solito accanto al pronto soccorso, e presenta un personale proprio. Ad accogliere il paziente è il primo operatore disponibile – spesso un infermiere – che si occupa dell’intero iter di guarigione e della dimissione.

Simile è il percorso di “Fast track”. In questo caso, l’infermiere di triage valuta le necessità della persona e la indirizza immediatamente allo specialista indicato per la patologia.

Nell’ospedale senese, i dati di una ricerca dell’ente dichiarano che “viene trattato solo il 30% dei casi (circa mille in dieci mesi) ed esiste un percorso funzionante di “Fast track” in ambito dermatologico, oculistico, otorino e ginecologico“.

Per le altre zone che fanno parte dell’Azienda Usl Toscana Sud Est, la situazione è simile. Nell’aretinoal momento è attivo il “Fast track” per oculistica, otorinolaringoiatria, ostetricia e ginecologia, pediatria e ortopedia e le persone formate sono qualche decina“. Nel territorio di Grosseto, invece, “il “See and treat” è attivo in tutti i presidi, anche se con pochi infermieri, e sono ripartiti i corsi“.

In molti ospedali della Regione, come a Livorno e a Castelnuovo Garfagnana, la situazione risulta essere invece peggiore. Ad esempio, NurSind denuncia che “nell’Asl Toscana Centro il quadro vede uno stallo pressoché totale agli ospedali di Empoli, dove presto inizieranno nuovi corsi di formazione, e Pescia, in cui non c’è nessun percorso da almeno cinque anni e si registrano resistenze di alcuni medici sulle prescrizioni effettuate dagli infermieri“.

A questo proposito, Giampaolo Giannoni, coordinatore regionale del NurSind, spiega: “In base a una ricerca effettuata da NurSind Toscana sembra che Regione e aziende sanitarie non credano veramente a questi percorsi. Gli ospedali dove vengono effettivamente realizzati il “See and treat” e il “Fast track” sono pochi e sparsi a macchia di leopardo sul territorio. Molti infermieri che erano stati formati non sono mai stati impiegati in questi percorsi. Chi invece li ha portati avanti non ha avuto la minima valorizzazione. Sono state dilapidate competenze e risorse, sia umane che economiche, e l’effettiva realizzazione di questi modelli di risposta assistenziale è nelle mani del dirigente medico del singolo pronto soccorso“.

Il coordinatore conclude: “Ci auguriamo che la Regione voglia tornare a investire quanto prima su entrambi i percorsi, che sono in grado di diminuire in maniera sensibile i tempi di attesa dei cittadini nei pronto soccorso, e che allo stesso tempo premi anche dal punto di vista economico gli operatori. Crediamo che sia il “See and treat” che il “Fast track” possano rappresentare una valorizzazione del lavoro degli infermieri e chiediamo che si lavori anche per risolvere i problemi di tipo medico-legale legati alla firma dei verbali di utenti trattati dal personale infermieristico e alle prescrizioni“.

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