Impossibile dare un voto “umano” a Tittia. Gingillo il suo vero dirimpettaio, tanti ostacoli per Scompiglio

Il Palio si fa con i cavalli. L’evoluzione e la soluzione del Palio di ieri passano da questa sicurezza, intanto. Ieri il Palio si è fatto con un cavallo. Altra sicurezza. Nel post pandemia la domanda (ingannevole) era se ci sarebbero stati i cavalli, che ci sono e ci sarebbero stati e ci potrebbero essere nel futuro, imminente e prossimo. Scegliere un Palio ad una sola punta e diversi cavalli discreti dovrebbe tenere conto del fatto che poi, dalla selezione fino all’ordine della mossa, tolta la scelta del fantino, tutto è in mano alla sorte, sorte che si sa, nel Palio si diverte ad essere spesso diabolica.
Tittia non sceglie la contrada in apparenza semplice, sceglie il cavallo migliore. A cascata si sistema tutto il resto ed inizia il racconto del Palio di Provenzano, che termina, nella suspense, alla Chiocciola di rincorsa.

Tittia

Prima di entrare in Piazza ieri girava lo sguardo con determinazione alla Piazza e con dolcezza a Violenta. All’uscita dall’Entrone con la stessa determinazione e dolcezza guarda il nerbo tra le sue mani. Atzeni, potente e leader indiscusso, ieri ci ha smentiti ancora una volta. Dite che non lotto? Dite che scelgo le situazioni facili? Ora ve lo faccio vedere io. E si inventa un canape indiavolato, contro l’unico nemico, per di più di valore, che sa di avere, Gingillo.
Poi parte in testa e vince sulla storia, quella del Palio e la sua personale. Fortunato si, potente si, ma anche è soprattutto immenso a cavallo. Cerchiamo di non far diventare la sua bravura una sua colpa. C’è un voto “umano” per Atzeni? Non credo.

Gingillo

Caino e Abele, questa la storia di Gingillo ed Atzeni. Zedde tira fuori un Palio che ne contiene sette, tecnica, grinta, resistenza, lucidità, determinazione, convinzione e traiettorie. È solo e con un cavallo, che Tittia conosce bene, non della categoria di Violenta. Cercavamo il vero dirimpettaio di Tittia? Lo abbiamo avuto sempre davanti. Questa volta monta un cavallo che gli garantisce di far vedere ciò che ha capacità di fare. Qui sta la differenza rispetto ad altre prestazioni. La prima classe uscita da Valiano è stata la migliore: 9.5.

Scompiglio

Di nuovo di rincorsa fa ancora una volta il Palio delle Contrade. Anda e Bola, unico cavallo in teoria capace di sostenere il confronto con Violenta, vince la partenza fuori dai canapi. In corsa Scompiglio trova una serie di ostacoli non da poco, ma la grinta è quella di sempre: 7.

Grandine

Fa quello che è chiamato a fare. E nel Palio di oggi già non è poco. Sacrifica la sua corsa? Non era questa la priorità, stare agli ordini della Contrada lo è e lui esegue: 6.

Tamurè

Corsa matta e disperata, tenta con l’incoscienza che altri non immaginano nemmeno una rimonta, ritrova il Casato e lì rimane. Sbaglia? Può essere ma quantomeno si fa vedere: 6 meno meno.

I fantini rimanenti sono oggettivamente poco giudicabili. Un pensiero positivo per chi non è caduto è doveroso come è doveroso osservare che tra qualità dei soggetti e strategia, subita o messa in atto con cognizione di logica, questo sarà un altro Palio da ricordare solo per pochi.

Eleonora Mainò
Nata sotto il segno dei pesci. Narratrice di storie di polvere e provincia e uomini di cavalli. "L'aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo" ( proverbio arabo)

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