L’arrivo del feretro e Alle ore 10 i funerali di Andrea Mari, diretta su Gazzetta di Siena

Centinai, migliaia di persone. Una carezza, un bacio, un fiore. Siena si è stretta attorno ad Andrea Mari detto Brio. Prima entrando in maniera disciplinata nella camera ardente allestita, grazie all’interessamento del sindaco Luigi De Mossi e dell’amministrazione comunale, in accordo con la famiglia, all’interno del Cortile del Podestà. Poi in piazza del Campo, per l’ultimo giro di piazza, prima che Brio raggiungesse la basilica di Provenzano, dove questa mattina alle ore 10 (diretta su www.gazzettadisiena.it e profilo Facebook Gazzetta di Siena) verranno officiati i funerali del fantino senese, tragicamente scomparso in un incidente stradale lunedì pomeriggio in viale dei Cipressi a Bolgheri, nel comune di Castagneto Carducci.

E’ la testimonianza di quanto Andrea Mari detto Brio, 44 anni il prossimo 13 ottobre, sei volte vittorioso in piazza del Campo, ha lasciato in questo mondo. Ironia, sorrisi, gioia di vivere, umanità e professionalità, per un fantino senese che aveva Palio, Contrade e Siena nel cuore e nella testa. “Uno di noi” ha detto visibilmente commosso il sindaco di Siena Luigi De Mossi che ha deciso di allestire una parte dello steccato di piazza e di far salutare l’uscita della bara dall’Entrone con due vigili in alta uniforme che consegnavano un nerbo, come avviene la sera del Palio.

Tanta emozione e tanto dolore all’interno del Cortile del Podestà, dove la famiglia ha allestito anche una raccolta fondi per il primo intervento di rianimazione per i bimbi nati prematuri (l’idea sarebbe quella di creare una onlus nel nome di Andrea Mari che opererà dunque nel reparto di pediatria dell’ospedale del Santa Maria alle Scotte). Poi quel giro sul carro funebre, la fermata alla mossa, per l’ultima galoppata di Andrea Mari in piazza del Campo, dove ha vinto, lottato, fatto gioire ed anche fatto piangere, perché il Palio è questo.

Presenti ieri dirigenze di Contrada, contradaioli, amici, dirigente dei rioni di altri Palii d’Italia da Asti a Legnano, passando da Ferrara o dalla Giostra del Saracino di Arezzo. Ed anche i colleghi di Andrea Mari non hanno fatto mancare il loro saluto. Poi il Cardinale Augusto Paolo Lojudice, il mossiere Bartolo Ambrosione e tanti, tantissimi altri. Questa mattina il funerale, poi Andrea Mari riposerà per sempre nel cimitero di Torri.

L’arrivo del feretro in piazza del Campo e la camera ardente nell’Entrone.

L’ultimo giro di Piazza di Andrea bari e l’arrivo in Provenzano.

Lo speciale di “Squilli la Fè” dedicato ad Andrea Mari.

Fra i ricordi quello di Alberto Ricceri detto Salasso. “Andrea oggi non c’è l’ho fatta a venire, mi dispiace perché c’erano tutti e mancavo solo io, ma sai con sto minchia di covid tocca fare il tampone, quindi devi prendere l’appuntamento e poi la risposta è dopo 24 ore perciò i tempi erano troppo stretti. Ti prometto che la prima occasione vengo a trovarti insieme a Andrea il mio figliolo, ci tiene tanto, lo sai da quando a Legnago gli facesti la dedica sulla maglietta sei diventato il suo idolo, quindi ti vuole portare un fiore. Sai Fratellone questi ultimi mesi la vita è stata piuttosto birba per me, prima Babbo che per una bischerata se n’è andato di la e non ho assistito nemmeno al suo funerale, ma per fortuna sono riuscito a salutarlo prima che partisse, sai era in coma e l’ho risvegliato io, ho preso un megafono e gli ho fatto un bercio nell’orecchio “babbo “ha fatto uno scrollone e da li ha iniziato ad interagire, stringendomi la mano, era la sua maniera per farmi capire che comprendeva, per cui gli ho fatto i saluti da tutta la famiglia, tutti gli amici motociclisti, tutti l’Ondaioli ecc.e ogni volta mi stringeva la mano e menomale ho potuto dirgli “Babbo ti voglio bene” e ha stretto ancora più forte. Come sai pochi giorni fa se n’è andato anche Giuliano Brandini, anche Giuliano non c’è l’ho fatta a fargli l’ultimo saluto .Te Andrea mi hai dato il colpo di grazia, mi hai fatto proprio inc…, scusami se ti parlo così ma vorrei solo imprecare, non ho parole da dire, sei stato una testa di c…..Hai distrutto una città intera e tutto il mondo paliesco ecc ecc. mi dispiace offenderti, avevi tutta una vita terrena davanti e ci hai lasciati soli, tu non ti puoi rendere conto del vuoto che hai lasciato, incolmabile, non esiste nessuno che ti somigli neanche lontanamente. Io ho 2 anni più di te e mi chiami sempre fratellino e io fratellone. Poteva passare anni senza parlarci, ma come veri fratelli nel momento del bisogno bastava uno squillo. Sai André sei stato l’unico collega e uno dei pochissimi amici che sei venuto a trovarmi in Francia, l’unico! e come ci divertimmo! E poi me l’hai messa in testa tu la Francia, ti ricordi quando si partì alla zitta a vedere l’Arc de triomphe che risate e quell’anno vincemmo il Palio, io a luglio e te a agosto, che libidine vittoriosi insieme i festeggiamenti non mancarono, quell’anno mi innamorai della Francia, e invece 2 anni prima, il 2004,mi avevi davvero preso come un fratello, io ero crisi avevo il cuore a pezzi stavo di merda e te mi consolavi, a dire il vero tutta la tua famiglia vi prendesti cura di me, non potrò mai dimenticarlo, infatti quando vinsi il primo palio nel 2004 nella Giraffa, come arrivai alla stalla ti chiamai, e tu eri impazzito dalla gioia perché quell’anno mi avevi visto patire, soffrire, ed eri riuscito insieme anche a tutta la tua famiglia a ridarmi la felicità e la voglia di rialzare la testa, ed era un po’ come se lo avevamo vinto insieme. Sai anche mio figlio mi chiede tante cose su di te ma ancora è minorenne non si può e ce ne sono talmente tante da scriverci un libro. Scusami anche Te André se ho parlato un po’ duro. A bientôt mon ami”.

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