“Facciamo un appello all’Assessore Bezzini perché presenti al Consiglio regionale un documento di programmazione attendibile e concreto”

L’Associazione Confronti ha commentato la situazione in cui si trova la sanità regionale.

“La ‘spending review’ che la Regione Toscana sta chiedendo alla sanità (300 milioni per il 2022) non sarebbe, di per se’, una ‘bestemmia’ – afferma l’Associazione Confronti -. Se alle spalle avesse una programmazione certa di medio periodo. Che, invece, è quella che, palesemente, manca. Federico Gelli, neo direttore della sanità regionale, è politico esperto: sa, certamente, che questo è il vizio che indebolisce, sul nascere, il suo necessario tentativo di far quadrare i conti”.

“Non si può pensare, infatti, di riorganizzare la revisione della spesa e la necessaria riorganizzazione dell’offerta sanitaria post Covid senza un quadro programmatorio serio e, per quanto possibile, condiviso, dai territori, dagli operatori, dagli utenti – continua l’Associazione Confronti -. Ma questa è la situazione: quella di una Regione che, da anni, non ha più un piano sanitario degno di questo nome, e comunque anche minimamente in linea con le caratteristiche che la riforma De Lorenzo aveva dato a questo fondamentale strumento di programmazione”.

“Ad oggi il quadro programmatorio regionale dovrebbe essere quello del piano sanitario e sociale Integrato regionale 2018 – 2020, risalente al 2019, a prima della pandemia – prosegue l’Associazione Confronti -. Un’era fa….Un documento (che è pubblico, dunque da tutti leggibile) dove, peraltro, si fatica a rintracciare la misurabilità degli obiettivi e della qualità del servizio sanitario. Senza la quale è difficile organizzare la spesa. Dei 300 milioni da ‘tagliare’, 50 sono nell’area vasta sud-est (le forbici nelle mani del direttore D’Urso), e 10-20 nella spesa di ciascuna azienda ospedaliero-universitaria (Barretta)”.

“Solo una programmazione regionale trasparente e costruita nel confronto con gli attori del sistema e con il sistema delle autonomie locali può rendere coerenti i tagli con la necessaria efficacia e adeguatezza del sistema di assistenza. Sistema che vale (di spesa corrente annuale) 7,9 miliardi di euro. E che in termini di adeguatezza deve recuperare i ritardi maturati in questi due anni di Covid. L’appello, dunque, all’Assessore Bezzini perché presenti al Consiglio regionale un documento di programmazione attendibile e concreto. Soprattutto, è necessario che lo si presenti presto”.

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