A causa di impegni familiari e lavorativi non potrà continuare in Serie B interregionale ma entrerà nella dirigenza

Undici stagioni da capitano. Basterebbe questo semplice dato per riassumere cosa significa Federico Bianchi per la Virtus. Una bandiera, un punto di riferimento in campo e fuori per la squadra e per la società tutta, l’incarnazione di tutti gli ideali rossoblu che da oltre 70 anni vengono protratti, generazione dopo generazione. Come tutte le cose belle, però, anche questa deve finire. O meglio, cambiare. La prossima stagione infatti non vedrà Federico Bianchi far parte del roster della prima squadra.

Gli impegni famigliari e lavorativi del Capitano non possono purtroppo sposarsi con l’impegno richiesto per un campionato come la serie B ed hanno portato lo parti a dover, a malincuore, prendere questa dolorosa decisione. Ma il Capitano, si sa, non abbandona mai la nave. Per questo Federico ha deciso di rimanere comunque all’interno della società con un ruolo dirigenziale di supporto alla parte tecnica, e continuerà a battagliare sul campo al fianco di Gerlando Imbrò con la maglia della Maginot in serie D. Una storia d’amore che si trasforma ma prosegue; iniziata già nelle giovanili dove Federico, sempre da Capitano, fu protagonista della splendida cavalcata degli Under 19 alle Finali Nazionali del 2008, e proseguita poi con la prima squadra dove, in 11 stagioni da Capitano, ha collezionato oltre 300 presenze in maglia rossoblu e 4 promozioni, compreso il doppio salto dalla C Silver alla serie B nel 2016.

“Dopo ‘un’era’ da Capitano della Virtus sono stato sin da subito entusiasta della proposta della Società per cominciare questo nuovo percorso dirigenziale – dichiara Federico Bianchi – Quest’anno, purtroppo, non avrei potuto far collimare per l’ennesima volta gli impegni lavorativi e familiari con lo sforzo necessario per affrontare un campionato importante come la Serie B. Ci tengo a ringraziare di cuore ed abbracciare calorosamente tutte le persone che in tutti questi anni ci sono state vicine: il nostro grande Presidente Fabio Bruttini, la società, lo staff, i tifosi, gli sponsor, i semplici appassionati, i bambini… grazie!”.

“Grazie a tutti voi abbiamo avuto la linfa, l’ispirazione, la motivazione per spendere ogni giorno fino all’ultima goccia del nostro sudore e la voglia di superare ogni nostro limite, come spesso è successo – prosegue Bianchi -. È stata una cavalcata incredibile, abbiamo fatto cose totalmente impensabili, nonostante dovessimo fare i conti con la fine di un’epoca dorata e con le tante difficoltà che sono emerse successivamente”.

“Quella della Virtus, negli ultimi 10-12 anni, è una ‘storia’ pazzesca, nata per ‘necessità’ e proseguita con l’impegno e la programmazione che hanno consentito a Fabio e a tutti noi di portare e mantenere i colori Rossoblu nei palcoscenici che meritavano, come è successo anche quest’anno – continua Bianchi -. Abbiamo combattuto, per la stragrande maggioranza delle volte, con “giganti” che arrivavano forti dei loro budget, ben più alti del nostro, alcuni faraonici, e del loro importante seguito, imbrigliandoli nella voglia di dimostrare che il nostro attaccamento alla maglia non poteva valere meno dei loro roster.  Sappiamo tutti come – quasi sempre – è andata a finire”.

“Termino ringraziando per ultimi, non per ordine di importanza, tutti gli allenatori ed i compagni di squadra che ho avuto in questi anni – continua Bianchi -.  Con tutti voi siamo stati capaci di scrivere un pezzo di storia importante della Virtus ed abbiamo instaurato amicizie che ci porteremo dietro per tutta la vita. Ero io quello che doveva guidarvi in campo, darvi la forza, il coraggio di affrontare tutte le sfide che abbiamo affrontato insieme, ma sappiate che non vi ho mai detto, in tutti questi anni, che invece siete sempre stati voi a dare la forza a me. Non posso che esprimervi la mia gratitudine eterna per tutto quello che avete fatto, oltre al bene che vi voglio e vi vorrò sempre. Ogni storia ha un inizio e una fine, ma le favole, quelle che raccontano le grandi storie d’amore, sono eterne. Forza Virtus!”.

“Federico è un ragazzo che è venuto da noi molto giovane, è entrato nella nostra famiglia senza più uscirne, mantenendo il ruolo di capitano per tanti anni e dimostrando sempre un attaccamento fantastico a tutto l’ambiente. Mi fa molto piacere che abbia deciso di rimanere con noi anche se in una veste diversa per darci una mano. Per noi è importante inserire figure di valore come la sua all’interno della struttura societaria che non potrà far altro che migliorarci. A Federico va un grazie di cuore per tutto quello che ha fatto per la nostra società dentro e fuori dal campo e per quello che continuerà a fare”.

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