Covid e restrizioni cambiano le abitudini dei giovani: alle 18 tutti a casa

Il Covid cambia le abitudini. Abbiamo trascorso un Natale quasi del tutto lontano da affetti e familiari, un Capodanno con brindisi ristrettissimi e senza feste in piazza. Tante settimane di restrizioni, chiusure e poche possibilità di vivere il week end come eravamo abituati: cene di coppia o con amici, serate fino a tardi in piazza del Campo o nelle vie della “movida” senese, fra cui Pantaneto.

Con il ritorno in zona gialla, almeno per ora, le restrizioni si sono allentate. I ristoranti, sempre nel rispetto di alcune misure (mascherine e gel all’ingresso, distanziamenti e non più di quattro persone per tavolo), possono aprire per pranzo, i bar possono rimanere aperti fino alle 18, salvo poi chiudere anche per l’asporto, proprio per evitare, anche dopo detta ora, assembramenti davanti agli esercizi.

Così cambiano anche le abitudini dei più giovani, dei minorenni, ma anche di coloro che provano a godersi almeno qualche ora lontano dalle mura casalinghe, fra le quali si è vissuto quasi del tutto in questi mesi, fra smart working e lockdown, coprifuoco e restrizioni negli spostamenti.

Nel primo week end di zona gialla, dunque, anche a Siena si sono visti tanti giovani occupare i tavolini dei ristoranti che hanno deciso di riaprire, spesso allungando il pranzo anche alle prime ore ore pomeridiane. Quella che era la classica cena fra amici del venerdì o del sabato sera è diventato il pranzo del sabato o della domenica. Con la possibilità di rimanere a tavola qualche ora in più.

Poi in tanti si sono concessi una passeggiata e una consumazione nei locali “storici” in piazza del Campo o in via di Pantaneto, spesso sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine: anche nel pomeriggio di ieri la Polizia Municipale ha controllato con tre agenti stabilmente all’ombra della Torre del Mangia, mentre Carabinieri e Polizia di Stato hanno attraversato a più riprese le vie intorno alla Piazza stessa.

Locali pieni, massimo rispetto da parte dei gestori dei dettami delle misure restrittive, serate tutto sommato tranquille. Nella giornata di sabato, ad esempio, sono state soltanto due le multe comminate dalle forze dell’ordine.

Fra le altre “stranezze” la chiusura della “movida”. Qualche minuto prima delle 18, infatti, i camerieri e gli addetti cominciano a invitare gli avventori ad allontanarsi e a lasciare i tavoli occupati. Chi prova ad avvicinarsi per un’ultima consumazione viene gentilmente respinto: non c’è tempo, alle 18 bisogna chiudere le saracinesche. E così avviene. Senza un posto dove bere o dove, in qualche modo, “appoggiarsi” anche solo per una bevuta d’asporto, diventa difficile proseguire la serata. E così, alle 18, tutti a casa. E’ la nuova “movida” al tempo del Covid.

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