Fino al 31 gennaio, alla Pinacoteca Nazionale di Siena, la mostra dossier a cura di Elena Rossori

Dai depositi alle sale. Dal 1400 ai giorni nostri. C’è tempo fino al 31 gennaio per visitare “La Madonna dell’Umiltà a Siena”, la mostra dossier allestita alla Pinacoteca Nazionale e curata dalla storica dell’arte Elena Rossori.

Negli spazi dello storico edificio senese, in uno scenario di grande suggestione, si alternano nove opere, lavori su tavole e trittici a sportelli che, conservate nei depositi del museo, vengono oggi messe a confronto con le altre presenti nelle sale in un percorso tematico specifico su un soggetto che conobbe una grandissima diffusione – nell’arte italiana ed europea – tra il 1300 e il 1400.

Immagini restaurate e ben leggibili nelle quali – come dettato dall’iconografia del tempo – la Madonna è raffigurata seduta a terra invece che in trono, in uno spazio chiuso o in un giardino, con il Bambino semplicemente in braccio o nell’atto di allattarlo. Gli studi hanno evidenziato che una raffigurazione di questo tipo, malgrado la sua ampia diffusione e l’impossibilità di individuare un’origine unica, corrisponda alle caratteristiche di dolcezza narrativa della pittura senese, tanto da supporre quest’ultima come principale centro di propulsione. 

Dolce, umile e naturale. Alla Pinacoteca di Siena, nelle opere esposte, la Madonna col Bambino veste abiti inediti ma la presentazione – in modo sontuoso e impreziosita da ori – conferma l’importanza estrema del soggetto.

Lorenzo Monaco, Domenico di Bartolo e Stefano Di Giovanni detto Il Sassetta, sono solo alcuni degli autori esposti in una mostra che regala un viaggio nella storia collegando arte, iconografia e letteratura e mettendo sotto gli occhi dello spettatore le inedite ricchezze custodite nel Museo.

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