1555 ai Rinnovati

Grande successo per l’Opera musicale di Luca Virgili, in quattro atti, sulla “Guerra di Siena”

Mercoledì e giovedì, al Teatro dei Rinnovati in Siena, è andata in scena la storica “prima” della commedia musicale sulla Guerra di Siena: “1555, ovvero gli ultimi saranno i primi”, sapientemente realizzata dalla Contrada Sovrana dell’Istrice con la regia di Luca Virgili, in arte il Fresco.
L’argomento, speciale per la Città, è stato affrontato con amore e passione da Virgili, che così ha offerto un importante ricordo alla memoria di tutti i nostri concittadini che perirono nella “Guerra di Siena”, compresi gli ultimi, “le bocche inutili”, sacrificate per poter resistere un mese in più all’assedio spagnolo. Il risultato è un coacervo di emozioni della storia Patria, con il racconto di Blaise de Monluc, ottimamente interpretato da Simone Ballocci, ritratto mentre detta i “Commentarii”. Colpisce particolarmente l’arguzia con la quale è rappresentata l’anima popolare della gente di Siena.

Abbiamo chiesto un parere al Prof. Mario Ascheri, presente alla rappresentazione del 26.

“Il 25 e il 26 ottobre ai Rinnovati è stata rappresentata l’opera musicale di Luca Virgili (noto, non solo in arte, come il ‘Fresco’) dedicata a ‘1555 ovvero gli Ultimi saranno i primi’, sulle vicende che portarono alla resa di Siena nel 1555. Tema di grande impegno assolto in modo spettacolare, molto lodevole. Non era una conferenza di storia, ma un insieme ben congegnato di episodi raccordati da una voce narrante e intramezzati da testi cantati con corredo di danzatori maschi e, in maggior numero, di donne, molto simpaticamente presenti. L’evento è stato gradito dal pubblico accorso numeroso e sempre generoso con gli applausi, nonostante la durata non breve (forse eccessiva?) della rappresentazione. Vivaci i testi, brillante la recitazione, molto curati e ben assortiti gli abiti, davvero adeguati all’epoca per quanto posso giudicare da non specialista. Il Fresco, un veterano di produzioni teatrali, si è giovato di una grande esperienza e di un amore per il tema anch’esso ben datato. Con lui si sono fatte trasmissioni in tv sia a Montalcino che a Camollia e vicino alla prima fortezza (quella con tracce presso l’Asilo Monumento), proprio per meglio immergerci nell’atmosfera drammatica di quegli anni. Eravamo ben prima della pandemia e forse Canale 3 potrebbe riproporre quegli incontri. Farebbero meglio apprezzare le difficoltà che il Fresco è riuscito a superare con la sua confermata maestria. Gli anni passati documentano, se pure ce ne fosse bisogno, il molto lavoro effettuato sui ricchi materiali raccolti. Non si potevano portare pagine di storia o di cronaca sul palcoscenico senza ripensarle e ricrearle riadattandole alle necessità dello spettacolo. Il risultato è stato positivo e ci congratuliamo vivamente. Siena ha una tradizione teatrale alle origini della modernità europea con i Rozzi e gli Intronati. Nella sua cultura profonda quelle radici sono in qualche modo sempre operanti. Lo stesso Palio non è un grande spettacolo di popolo ‘open air’? Sapersi esibire con l’eleganza richiesta dalla nobiltà della Città è una sfida che per i Senesi attraversa i secoli”.

Luca Virgili, in un post sui social, ha voluto raccontare la sua Opera: “Il lavoro è stato scritto fra il 2016 ed il 2017. Prima della pandemia avevamo già alcuni brani a disposizione. Sono poi diventati 32 di cui 31 sono entrati nella composizione. A questi vanno aggiunti due brani esclusivamente musicali che sono stati usati nelle aperture sipario. Complessivamente hanno lavorato circa 150 persone alla realizzazione dello show. Suddivisi in metà fra ballerine attrici e attori cantanti e metà in personale organizzativo, coreografico, costumistico, scenografico, informatico, fonico, illuminotecnico, fotografico e attrezzistico. Le riunioni antecedenti all’avvio delle prove sono state cinque, le prove sono iniziate a dicembre 2022 con l’assegnazione delle parti quattro volte a settimana per le prime due settimane divise per atti. A metà febbraio 2023 sono iniziate le prove musicali. Alla fine di maggio sono state unite le prove musicali e recitative in tre volte a settimana e sono continuate a singhiozzo anche durante i mesi estivi nonostante le ferie delle famiglie. Dopo la festa titolare abbiamo iniziato a unire il recitato al cantato ed abbiamo registrato i brani per le danze. Abbiamo riportato le prove a quattro volte a settimana per il mese di ottobre ed abbiamo aggiunto anche il ballo alle arti. Fino allo spettacolo. Abbiamo utilizzato un mezzo con quattro persone per gli spostamenti dei materiali scenici. Infine tutti i tecnici del teatro, elettricisti, macchinisti e maschere. Infine tutti coloro che fanno parte della segreteria del circolo il Leone per la prevendita dei biglietti. Naturalmente sono grato a tutti per lo sforzo prodotto”.

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