Torna al Teatro dei Rozzi il 23 aprile la commedia del Liceone, il Liceo Classico Piccolomini

Torna come da tradizione la commedia del Liceone, in scena ai Rozzi e già in totale sold-out il 23 aprile.

“Le argonautiche ovvero non è bello ciò che è vello ma è bello ciò che bela” prende spunto dal poema epico di Apollonio Rodio scritto nel III secolo a.C.. Racconta il mitico viaggio di Giasone e degli Argonauti per recuperare il vello d’oro nella remota Colchide.

Il testo e la rappresentazione di questo anno segnano il passo di alcune importanti novità riguardo alle attività ed alle scelte di Comitato e Baccanti.

La prima è che la commedia del 2024 è stata realizzata in totale autonomia dagli studenti. La seconda è l’assoluta prima volta alla regia di due donne, Margherita Fusi e Barbara Toti, ex liceali. E le quote rosa rimangono altissime anche nel gruppo degli autori con un cast per la maggior parte femminile. “La marcata presenza di noi ragazze nella stesura del testo è dovuta un po’ al fatto che avevamo già scritto negli anni precedenti ed in parte al fatto che ci siamo messe a disposizione con un pizzico di dedizione in più. Poi siamo un bel numero, 14 Baccanti e 12 ragazzi del Comitato” raccontano le ragazze.

Un passaggio notevole in una istituzione come il Liceone saldamente e fieramente legato alla tradizione. Ma che evidentemente è in grado di abbracciare anche la contemporaneità.

Il gruppo degli autori, ben dieci, è molto abbottonato sulla trama. “Ovviamente è una rilettura della Argonautiche in chiave fortemente goliardica. A grandi linee Giasone si reca in Colchide con la sua squadra di calcetto per prendere il vello d’oro, qui incontra la maga Medea che aiuterà il gruppo e con cui Giasone forse avrà una storia d’amore. Non mancheranno le tradizionali parodie di professori, ex liceali e di qualche personaggio noto della città.

Tanto stringati sul contenuto della commedia quanto grati alle due registe, per Caterina, uno degli autori “sono due forze della natura, ci hanno dato e ci danno molta carica sono le prime ad essere entusiaste e a creare coinvolgimento. Ci hanno fatto sperimentare anche l’improvvisazione per aiutarci a scrivere ancora con più facilità, a loro va uno dei nostri ringraziamenti più importanti per essersi imbarcate con noi in questa avventura.”

Continua Caterina “per noi la commedia è la fine di un percorso importante. Abbiamo voglia di fare bene e di condividere gli ultimi momenti insieme. Poi dopo la maturità ognuno troverà la sua strada. Un po’ mi spaventa il mondo dei grandi ma so che alle spalle ho 5 anni in una scuola che mi ha dato tutti gli strumenti possibili per affrontare il mondo con consapevolezza e con la mente aperta”

Le fa eco Lavinia. “Rifarei cento volte la scelta del Liceo. Questo è un ambiente che ti fa stare bene. Ti insegna ad avere rapporti trasversali con i ragazzi di tutte le età, ti fa sentire qualcosa di più grande. Il Liceone è diverso da ogni scuola. A me spetterà il compito per la commedia di fare il discorso. Ci metterò dentro tutto quello che mi ha dato questa scuola e i meravigliosi ricordi legati all’amicizia che saranno sempre con me.”

In tutti c’è ebrezza per la commedia ma anche malinconia per la fine di una storia, quella da Liceali “questo momento è un po’ il nostro sabato del villaggio, l ‘inizio della fine del nostro percorso al Liceone; questo è un ambiente che ti dà e ti spinge a dare” spiega Marco, anche lui nel gruppo degli autori.

I ringraziamenti di Comitato e Baccanti sono per il Comune di Siena, per Vincenzo Bocciarelli, direttore artistico dei Teatri di Siena, per Sandro Bellini dell’Associazione Liceone che li ha aiutati a reperire gli ambienti per le prove e per Giovanna Tosti.

Si va in scena!

AUTORI TESTO: Lavinia Lenti, Cecilia Landozzi, Caterina Saracini, Ruggero Bandini, Isabella De Agostini, Anita Mancini, Marco Marino, Marta Bartalini, Niccolò Ligabue, Samuele Pace

BAND: Gianluca Polvere, Nicola Facco, Valerio Neri, Lorenzo Fabbri

REGIA: Margherita Fusi, Barbara Toti

SCENOGRAFIE: Ruggero Bandini

COSTUMI: Marta Bartalini, Denise Potestio, Ester Pipitone

AIUTI: Martina Ninci, Maria Elena Massari

Eleonora Mainò
Nata sotto il segno dei pesci. Narratrice di storie di polvere e provincia e uomini di cavalli. "L'aria del paradiso è quella che soffia tra le orecchie di un cavallo" ( proverbio arabo)

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