Il presidente a “Al Bar dello Sport”: “Il basket senese deve unire le forze. Ecco perchè abbiamo ritirato la domanda di ripescaggio in C Gold”

È iniziata il 1 settembre la preparazione del Costone, pronto ad una nuova stagione in C Silver fra tante incertezze. “Non sappiamo ancora quando inizierà il campionato, se l’1, l’8 o addirittura 15 novembre, e se sarà un girone unico da 16 o due gironi da 8”, spiega il presidente della società gialloverde, Emanuele Montomoli, intervenuto giovedì a “Al Bar dello Sport”. Il Costone, a giugno, aveva annunciato la disponibilità ad un ripescaggio in C Gold, “la volontà c’era e anche la disponibilità dello sponsor, VisMederi – continua Montomoli – ma in estate abbiamo visto diverse offerte per comprare titoli e non volevamo dare il segnale che il Costone fosse disponibile a pagare per salire. Abbiamo ritirato la domanda per evitare questo mercanteggio dei titoli sportivi. E l’abbiamo pagato, visto che alla fine è stato deciso di fare un campionato di C Gold zoppo, a 15 squadre. Una decisione che mi lascia abbastanza contrariato”.

La rinuncia al ripescaggio ha però aperto le porte al derby con la Mens Sana, che torna a distanza di 53 anni. “Erano altri tempi, le due squadre si equivalevano sul campo, mentre negli ultimi decenni la situazione del basket senese è cambiata molto. La Mens Sana è più titolata e per noi sarà un grande onore. Hanno una squadra fortissima con un seguito di pubblico importante, sulla carta sono più forti ma ce la metteremo tutta per onorare i colori del Costone”.

Gli obiettivi, comunque, restano ambiziosi. “Vogliamo giocarci il campionato fino in fondo, anche se tutte le squadre di C Silver si sono rinforzate con giocatori scesi dalla C Gold. Poi non si può mai sapere. Due anni fa, partiti per salvarci, abbiamo sfiorato la promozione perdendo a Arezzo in gara 5 per un canestro da tre punti a nove secondi dalla fine, scagliato da 11 metri da un lituano che se lo ritira trecento volte non entra dentro”.

Una squadra che ha confermato l’ossatura, da coach Braccagni a capitan Bruttini fino a Vithor Juliatto, fresco di cittadinanza italiana. Un giocatore “fuori categoria – dice Montomoli – già in Spagna giocava in B e in Brasile ha fatto apparizioni nella loro A2. Stiamo regolarizzando il permesso di soggiorno, la burocrazia non aiuta ma l’ok dovrebbe arrivare in tempo”. “Sembra una squadra un po’ corta, con pochi giocatori d’esperienza – continua il numero 1 del Costone – ma lo abbiamo voluto per dare spazio ai giovani. È una chiara indicazione a Braccagni di far giocare almeno due dei nostri ragazzi, Giacomo Ricci e Pietro Curti, sui quali crediamo molto. Dobbiamo tirare fuori almeno un paio di giocatori del nostro vivaio ogni due anni“. Tra i volti nuovi il ritorno di Francesco Bonelli, che “può dare tanto non solo sul campo ma anche dalla panchina, anche nei in momenti di difficoltà”, il play Leonardo Ceccarelli, proveniente da Chiusi, e il brasiliano Samuel Silveira, un 2000 “con energia atletica incredibile, da fermo salta 80 centimetri”, sottolinea Montomoli.

A proposito di giovani, due classe 2003, Giacomo Picchi e Jacopo Carpitella sono passati in prestito alla Virtus, dove giocheranno in Under 18 Eccellenza. “Siamo a Siena, il campanilismo è nel nostro dna – ammette Montomoli – però ci sono tre squadre di basket, giocatori che hanno giocato in tutte e tre e un minimo di collaborazione ci vuole. Questi due ragazzi sono molto forti, alla Virtus potranno fare un campionato di categoria superiore. Ci sono altri esempi: Alessandro Nepi è 100% Costone che da diversi anni fa la sua attività semiprofessionistica nella Virtus, in passato abbiamo avuto tesserati Virtus come Lorenzo Gambelli”.

Mens Sana, Virtus e Costone, precisa Montomoli, dovrebbero unire le forze “per ottimizzare le risorse sul settore giovanile. Oggi un bambino ha un ventaglio enorme di scelta, dal rugby alla pallavolo fino alla pallamano. Ci vogliono delle risorse e delle strategie più mirate. Piano piano ci stiamo lavorando, voglio dare una mia impronta sul minibasket, e dare ai bambini il senso di appartenenza alla società. L’iniziativa “We are Costone 1904″ vuol dire questo”.

Tornando al basket giocato, quando si potrà rivedere i tifosi al palazzetto? “Ci sono grande confusione e tante incongruenze. Gli spogliatoi devono essere separati ma poi in campo i giocatori si incontrano, vanno fatti o no i tamponi? E se sì, quali fare? I test sierologici? Gli spettatori devono osservare il distanziamento ma all’intervallo si può andare al punto di distribuzione di bevande e caffè. Se la situazione lo permetterà, se conterremo questo virus come stiamo facendo adesso, l’attenzione si allenterà e riprenderemo una vita quasi normale. In caso contrario, che non è improbabile, sarebbe non solo a rischio il pubblico ma il campionato stesso“.

La puntata integrale di “Al Bar dello sport”.

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