Siena è (quasi) nel mood paliesco e l’estrazione dell’ultima domenica di maggio ha anche risvegliato quello che mai era sopito. La politica si adatterà?

Difficile, perché le chiacchiere e gli incontri si faranno anche sui palchi di piazza del Campo. Una situazione che rimane liquida, perché la rincorsa di Pacciani ha segnato qualche confine, ma non ha modificato più di tanto le carte in tavola. Il “pallino” rimane negli schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Tutti, parlano di civismo, ma in pochi lo conosco per davvero.

Se è vero che nel 2018 le liste civiche da sole ottennero la maggioranza, è altrettanto vero che si erano schierate da una parte o dall’altra e che cinque anni non saranno pochi. Difficile che da soli si arrivi, come spera Pacciani, alla vittoria al primo turno. E se si arriva al ballottaggio bisognerà fare poi una scelta.

Nel frattempo Letta ha detto che il candidato a Siena arriverà dopo il Palio di agosto. Il Pd è giá in fibrillazione, perché questo si tradurrebbe forse nel saltare le invocate primarie.

CHI SALE

Fabio Pacciani – Pacciani ha ricevuto alcuni endorsment (Sena Civitas, Civici in Comune) forse scontati. Lo hanno presentato loro, ci mancava non lo appoggiassero o non facessero liste. L’ex rettore del Magistrato ha comunque iniziato e rimane il primo candidato a sindaco. Però qualche crepa comincia ad apparire…

Francesco Frati – Fra poco più di un mese non sarà più Rettore. Qualche settimana di ferie, poi il Palio d’agosto. Che arrivi a settembre la sua candidatura ufficiale per il centrosinistra? I tempi collimerebbero con quello che ha detto Letta.

Emanuele Montomoli – Qualche rumors lo vorrebbe candidato in ogni caso e per questo lo mettiamo sempre fra coloro che “salgono”. Gli spazi però non sono molti.

Susanna Cenni – E se Letta puntasse su un candidato di bandiera? La parlamentare è in scadenza nel 2023.

Alessandro Masi –  Salgono le quotazioni del capogruppo Pd, anche senza primarie.

Monica Barni – In settimana qualcuno avrebbe bussato di nuovo alla porta dell’ex vicepresidente della Regione.

Pierluigi Piccini – E se le crepe nel Terzo Polo Civico portassero ancora alla candidatura di Piccini?

STABILI

Massimo Vita –  Passo indietro rispetto a qualche settimana fa: se il Pd scegliesse il candidato senza primarie, Vita sarebbe tagliato fuori.

Ernesto Campanini – Come sopra: il Pd taglia le primarie e gli under 40 rimangono a piedi?

Stefano Scaramelli – Senza primarie difficile che possa scendere in campo da solo con Italia Viva. Ma non si sa mai.

Giuseppe Gugliotti – Sta aumentando la sua visibilità sul territorio: preludio alla campagna elettorale?

Luigi De Mossi – Irremovibile: il sindaco deciderà dopo le Carriere, quindi a settembre. Fino a lì, centrodestra e civici fermi.

Paola Piomboni – Volto femminile di Italia Viva in caso di primarie o di, impensabile, rottura con il Pd.

Riccardo Pagni – In attesa delle decisioni di De Mossi.

CHI SCENDE

Anna Ferretti – Opzione femminile del Pd. In calo.

Irene Chiti
Il giornalismo è una professione che non si sceglie, è lui che sceglie te. Ho sempre creduto che il valore di un vero professionista sta nel fatto di mettersi completamente a servizio del "racconto", stare un passo indietro piuttosto che sentirsi gli attori di ciò che scriviamo. Noi siamo solo il tramite per far arrivare il "racconto". Per questo prendo in prestito le parole di Joseph Pulitzer per ricordare la raccomandazione più importante: "Presentalo brevemente così che possano leggerlo, chiaramente così che possano apprezzarlo, in maniera pittoresca che lo ricordino e soprattutto accuratamente, così che possano essere guidati dalla sua luce."

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