Ecco com’è andata la seconda serata del Festival di Sanremo
Seconda serata. Sul monologo della Cesarini, bastano le espressioni compiaciute di Amadeus, che non rinuncia mai, nemmeno su temi importanti, a mettere le donne in difficoltà. Voto meno 2 agli autori.
Ci pensa poi Zalone a ruota a sdoganare con arguzia quello che di solito non si dice. Laurona internazionale sovrasta. Superba , potente, bellissima, una signora. Con il plus di Mika, dolcissimo, sulle note degli Abba, pura poesia. Fanno chiaramente una marchetta alla loro nuova conduzione con Cattelan, ma insomma gliela possiamo perdonare, sperando che all’Eurofestival non si ritrovino Morandi, di sicuro Ana Mena canterà o per l’Italia o per la Spagna o per la Bulgaria.. .
Lo smacco lo porta in teoria a casa Emma, che si esibisce subito dopo. Ma Emma tiene botta, messaggi forti, chiara, è quella che si vede sui social, vera, solidale, canta le donne. La serata di donne di peso, alla faccia di Amadeus, prosegue con Iva, bellissima. Fa l’aquila di Logonchio, senza se e senza ma. Nel frattempo di Fiorello non si accusa la mancanza, si respira finalmente sul palco dell’Ariston.
Donatella Rettore versone Crudelia, poi Elisa, eterea, testo e voce da manuale, la sala la applaude già. Moro dimostra che una giacca nera poi non è cosi difficile da trovare, canzone nelle sue corde. Il resto è un groviglio di canzoni inascoltabili al primo passaggio e look confusi. Orietta troneggia ancora dalla nave lazzaretto, con ironia, versione via col vento dice lei, più battuta al fagiano per noi, senza paura di prendersi in giro.
E soprattutto con la saggezza di chiamare Amadeus Amedeo rimette tutti al proprio posto.
Sciolto il mistero della nave, ne rimane solo uno, da chi è raccomandato Rovazzi?
