La Fondazione Vita – ITS Nuove Tecnologie della Vita nasce con lo scopo di formare figure professionali specializzate in un settore strategico come quello delle Life Sciences. L’ITS Vita, che ha tra i suoi soci fondatori la Fondazione Toscana Life Sciences, gestisce i corsi ad alta specializzazione tecnologica nei settori farmaceutico, biotecnologico e dei dispositivi medici in collaborazione con Regione Toscana, MIUR, imprese, Università e Centri di ricerca. Parliamo oggi con il direttore Stefano Chiellini che ci racconta la nascita e crescita di Fondazione Vita.
“La Fondazione Vita nasce nel 2015, e fin da subito tra i soggetti che hanno costituito la struttura dell’associazione ci sono state le grandi aziende farmaceutiche e biomedicali del territorio toscano. Si tratta di un’alleanza strategica che ha lo scopo di formare i giovani pronti a inserirsi nel mondo de lavoro. Il metodo ITS piace ed è piaciuto proprio perché sono le aziende a dare le principali indicazioni sui profili da formare. Si instaura così una collaborazione sinergica in cui le aziende sono le protagoniste del processo di formazione, e durante il percorso didattico hanno modo di conoscere di persona i ragazzi, ponendo fin dal subito le basi, per poi attivare le 800 ore di stage previste nel programma formativo. Il modello porta a un’altissima performance di occupazione perché sono le aziende stesse che contribuiscono a formare i ragazzi.”
A proposito di occupazione, quali sono i numeri una volta terminato il percorso formativo?
“Dal 2015 a oggi sono 271 gli studenti formati e diplomati, con l’80% – 85% di occupazione. Come ITS abbiamo l’obbligo, nei 12 mesi successivi all’esame finale, di fare un monitoraggio dell’occupazione, e quindi quella che riportiamo è una percentuale reale e verificata. Nei ragazzi, nel corso di poco tempo, si vede un cambio di passo. Questo è dovuto alla creazione di percorsi personalizzati, tenendo in considerazione le predisposizioni, le attitudini degli studenti e le necessità delle aziende. I percorsi, finanziati dalla Regione Toscana, sono costruiti per essere un cammino intrapreso consapevolmente, e che nell’arco di due anni viene portato a termine anche attraverso un continuo e attento monitoraggio e tutoraggio dei ragazzi. Il nostro lavoro comprende anche lo sviluppo e il potenziamento delle “soft skills”, consapevoli di quanto sia importante per i ragazzi essere pronti a sostenere un colloquio di lavoro e saper preparare un curriculum vitae ad hoc. Per questo sono previste delle attività di approfondimento con dei consulenti che aiutano i ragazzi a potenziare le competenze nel campo della comunicazione e nella preparazione al mondo del lavoro”.
Quali sono le tecnologie maggiormente utilizzate nei vostri laboratori?
“La Fondazione Vita nel 2019 ha avuto un finanziamento per il rafforzamento dei laboratori da parte di Regione Toscana, e in quel momento si è deciso di investire su quella che è la realtà virtuale e la realtà aumentata. È nato così il laboratorio “Vita Lab”, che ha una serie di dotazioni tecnologiche che permettono di fare una simulazione del processo produttivo. Indossando un visore, gli studenti hanno la possibilità di simulare la presenza e le attività che si svolgono in un vero laboratorio in tutta sicurezza. Il Vita Lab è, inoltre, dotato di macchinari che applicano la realtà aumentata: ossia, indossando un casco vengono interposti su quelli che sono i macchinari reali degli ologrammi, in modo da insegnare ai ragazzi a far pratica con lo strumento, ma anche a utilizzare la tecnologia stessa. Sono proprio gli studenti che, durante il percorso ITS, imparano a misurarsi con la realtà aumentata, diventando portatori di conoscenze e competenze tecnologiche spendibili, fin da subito, all’interno delle aziende”.
Che rapporto avete con le aziende alle quali affidate poi i ragazzi finito il percorso formativo?
“Grazie al Distretto Toscano delle Scienze della Vita di Regione Toscana riusciamo ad avere un rapporto costante con tutte le aziende dell’ecosistema. Un filo diretto che ci permette di amplificare la richiesta che facciamo alle aziende verso i bisogni reali. Grazie a questo coinvolgimento riusciamo aindividuare, attraverso le risposte delle aziende, le competenze da sviluppare nei due anni di formazione. E questo modello dinamico ci permette di coinvolgere anche quelle aziende che sono nuove o che, in un primo momento, non sono “pronte”.
È tempo di open-day e nuove partenze, come si sviluppano i corsi?
“La Fondazione VITA contribuisce alla formazione di figure professionali altamente specializzate negli ambiti delle biotecnologie industriali e ambientali e della produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici e biomedicali. Le sedi sono a Siena, a Firenze e a Pisa. I corsi ITS per l’anno accademico 2023-2024, in partenza a ottobre 2023, sono cinque: Bioqualtech 23, che mira a formare tecnici superiori per il sistema qualità di prodotti e processi a base biotecnologica; Biomedtech 23, dedicato a chi intende diventare tecnico superiore per la produzione di apparecchi e dispositivi diagnostici, terapeutici e riabilitativi; Profarmabio 23,pensato per formare tecnici superiori per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica; Probito 23, rivolto a potenziali tecnici superiori per le produzioni biotecnologiche industriali, e Biochimlab 23, focalizzato su ricerca e sviluppo di prodotti e processi biotecnologici, chimici e sostenibilità ambientale. Sono rivolti ai giovani dai 18 ai 35 anni (non compiuti al momento dell’invio della domanda di iscrizione al percorso ITS) in possesso di diploma di scuola secondaria superiore. Le domande di iscrizione ai bandi di Biomedtech 23 e Bioqualtech 23 dovranno pervenire entro il 29 settembre 2023, mentre per quanto riguarda Biochimlab 23, Profarmabio 23 e Probito 23, le scadenze sono fissate al 3 ottobre, al 4 ottobre e al 9 ottobre. I bandi sono scaricabili dal sito, nella sezione “Corsi ITS”.
Scopri gli open day e visita il sito di Fondazione Vita per iscriverti ai corsi.
