Don Alfredo Pizzuto è morto a Siena, per vent’anni era stato “parroco” di San Cristoforo a Siena

E’ morto a 74 anni Don Alfredo Pizzuto, per vent’anni “parroco” di San Cristoforo. Per i suoi fedeli, ma anche per tantissimi senesi, era solo Don Alfredo, iperattivo reggente della chiesa di Piazza Tolomei. Sì perchè San Cristoforo non era parrocchia ma rettoria indipendente all’interno all’interno dell’Arcidiocesi di Siena e Colle Valdelsa. Da tempo era malato, accudito dai familiari e dai padri Domenicani.

Era stato costretto a lasciare la “sua” chiesa nel 2016, e non aveva fatto mistero di quanto la cosa gli dispiacesse. Originario di Lucito in provincia di Campobasso, don Alfredo era arrivato a Siena nel 1996, con un trascorso da monaco olivetano. Era stato destinato a San Cristoforo e da quel momento la sua chiesa è diventata la sua casa. Il complesso, di cui fa parte anche il chiostro, era in pessime condizioni manutentive. Si è rimboccato le maniche, ha chiamato a raccolta i fedeli, ha messo a frutto il lascito di Lydia Gori, professoressa e preside che tutti ricordano. E ha ristrutturato in maniera mirabile chiesa, chiostro e locali annessi.

Nel maggio del 2016 l’Arcivescovo decise di rimuoverlo. Il 31 agosto officiò la sua ultima messa davanti ai suoi parrocchiani addolorati, alcuni addirittura in lacrime. Oggi la chiesa è stata affidata alle suore Figlie della Chiesa e il chiostro viene utilizzato per attività culturali e spirituali.

Don Alfredo lasciò come ultimo dono alla chiesta il libro “San Cristoforo in Siena” che ne ripercorre i mille anni di storia.

E’ stato quindi nominato Canonico Onorario del Capitolo Patriarcale del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano di Siena, ha continuato a scrivere libri fino a quando la malattia glielo ha permesso.

Il funerale avrà luogo domani, 21 marzo 2024, alle 10 nella cripta della Basilica di San Domenico. La celebrazione sarà presieduta dal cardinale Augusto Paolo Lojudice. La salma proseguirà poi alla volta di Monte Oliveto Maggiore e dopo verso Lucito di Campobasso, paese natale.

Susanna Guarino
Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare

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