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La testimonianza della dottoressa Cardilicchia, membro Usca durante la prima ondata pandemica

Usca non chiude mai le porte, così il bando per la selezione dell’Azienda Usl Toscana sud est di medici per il servizio di Unità speciali di continuità assistenziale non si arresta, rimanendo sempre attivo. La medicina territoriale, nell’anno della pandemia, ha assunto un ruolo fondamentale che richiede la sempre maggiore presenza di personale.

Consiglio di intraprendere questa avventura a tutti i colleghi che cercano un modo concreto di mettere a disposizione le loro energie nella lotta contro il Covid-19, contribuendo con il loro lavoro a un tanto desiderato ritorno alla normalità”, così parla la giovane dottoressa Giulia Cardilicchia, oggi medico di libera scelta e impegnata nelle Usca tra marzo e luglio 2020.

“Ho prestato servizio nelle Usca durante la prima ondata della pandemia, prima di prendere la convenzione come medico di medicina generale. Questa esperienza – prosegue la dottoressa Cardilicchia – è stata importantissima perché mi ha permesso di sviluppare competenze nella gestione di casi complessi, di crescere con l’équipe sfida dopo sfida e di tessere importanti relazioni con i colleghi Usca, i medici di famiglia, gli specialisti incontrati lungo il percorso. Ho avuto la sensazione di fare parte di qualcosa di importante, in un momento difficile per il nostro Paese”.

“Il bando per la selezione di medici per il servizio Usca – dichiara il direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sud est Antonio D’Urso – è sempre attivo. Per noi il personale è il primo e più importante investimento. Il lavoro delle Usca in un anno ha trasformato il ruolo della medicina territoriale, dell’assistenza e della prevenzione. È stata ed è anche una straordinaria opportunità di formazione per giovani medici e professionisti che rappresentano il futuro della sanità”.

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