L’argomento al centro di un’interrogazione presentata in consiglio comunale dai consiglieri di Forza Italia

I consiglieri comunali Lorenzo Loré, Orazio Peluso, Fabio Massimo Castellano e Maria Concetta Raponi (Forza Italia) hanno chiesto, con un’interrogazione urgente nella seduta di ieri del consiglio comunale, chiarimenti sull’utilizzo degli alberghi sanitari.

“Considerando le innumerevoli segnalazioni pervenute – ha introdotto Peluso –  sull’impiego di tali strutture nel nostro territorio e la loro funzione di “isolare” coloro che sono positivi al Covid-19 soprattutto all’interno del nucleo familiare evitando la condivisioni di spazi domiciliari spesso ristretti e, di conseguenza, il contagio di altri soggetti, siamo venuti a conoscenza che gli addetti al contact tracing e i medici di medicina generale, che dovrebbero acquisire le opportune informazioni e incentivare il loro utilizzo, non propongono tale soluzione, ma, anzi, cercano di dissuadere dal praticarla. Una situazione che ha portato così ad un’occupazione minima degli alberghi stessi nonostante l’incremento di casi positivi nella zona senese”.

Il consigliere ha quindi domandato al sindaco “visto l’argomento quanto mai attuale e delicato anche con l’arrivo di varianti che preoccupano, se abbia avuto contezza da parte dell’Azienda Usl Toscana Sud Est della programmazione e della gestione del servizio di attivazione dei posti presenti in tali strutture in favore dei soggetti positivi che non abbiano necessità di cure ospedaliere e, pertanto, se ritenga che la risposta messa in campo dall’Azienda sia idonea al crescente bisogno di adeguato isolamento”.

L’assessore alla Sanità Francesca Appolloni ha specificato che da notizie di stampa del 17 febbraio era emerso che “il totale di posti disponibili nel territorio comunale è di 106 e il tasso di occupazione, nel periodo novembre 2020-gennaio 2021, è del 22,4%, a fronte di un tasso ancora più basso nell’area vasta dell’Asl sud est, per gli stessi mesi, per un costo complessivo a carico dell’Azienda sanitaria di 813mila euro”.

La questione è stata monitorata dall’assessore attraverso uno scambio di corrispondenza con l’azienda già dallo scorso mese di ottobre, nel quale veniva comunicato dalla Usl che “sia i posti letto della clinica Rugani sia quelli degli alberghi sanitari erano a pieno funzionamento”. Nel mese di novembre alla richiesta dell’assessore di un aggiornamento “la direzione sanitaria ha risposto in modo generico sul costante monitoraggio portato avanti dalla stessa”.

Infine, nella terza nota dello scorso 19 febbraio con la richiesta di informazioni sullo scarso utilizzo degli alberghi sanitari, riportato dai media, e le sinergie con i medici di medicina generale per utilizzare il servizio, alla luce della nuova fase pandemica, la direzione Ausl ha così risposto all’assessorato: “vengono applicate con grande attenzione, ormai da mesi, formali indicazioni operative che prevedono di proporre sistematicamente al ‘caso’ l’opzione dell’isolamento fiduciario in albergo sanitario, cercando anche di forzare la scelta nelle situazioni ove viene rilevata una franca indicazione allo spostamento dall’isolamento domiciliare. L’Azienda ha anche implementato l’offerta delle strutture ricettive idonee a tale scopo al fine di avvicinare le stesse alle residenze dei cittadini facilitando la loro scelta, ma la decisione ultima rimane sempre in capo al paziente”.

L’assessore ha quindi evidenziato “l’importanza dei medici di base e degli addetti al contract tracing di informare i cittadini e quindi stimolare l‘uso degli alberghi sanitari”.

Stessa considerazione sulla questione da parte di Orazio Peluso che ha ribadito come gli venga “continuamente segnalato che questi addetti non propongono gli alberghi sanitari, così da evitare io contagio da Covid”. “Spero – ha detto il consigliere – che questa nostra interrogazione sia da stimolo all’Asl e ai medici di base affinché queste strutture siano adeguatamente proposte”.

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