Alla città serve una figura altamente qualificata per la gestione del patrimonio e dell’offerta culturale

Il turismo, si sa, va a braccetto con la cultura. E Colle ce la sta mettendo tutta per puntare ad attrarre sempre più visitatori, cercando di organizzare al meglio la propria vasta offerta culturale.

Questo il motivo che ha spinto l’Amministrazione Comunale, e in particolarmente l’Assessorato guidato da Cristiano Bianchi a pubblicare un avviso per l’individuazione del Direttore dei Musei di Colle, con conferimento di una collaborazione esterna ad alto contenuto di professionalità.

Infatti le funzioni che sono attribuite al direttore scientifico non sono di natura gestionale, ma solo tecniche, altamente qualificate.

Colle è una città vera, e come tale ha tanti scrigni da mostrare.
Il futuro direttore dovrà infatti occuparsi del Museo Archeologico Ranuccio Bianchi Bandinelli, del Museo Civico di San Pietro, del Museo Diocesano e di Arte Sacra dell’ex Diocesi di Colle, del Museo del Cristallo, recentemente rinnovato, del Parco Archeologico di Dometaia, dell’UMoCA, e del Percorso del contemporaneo.

A breve a quest’elenco si aggiungerà il polo culturale che nascerà nella Casa torre di Arnolfo di Cambio, da poco acquisita dal Comune, il cui progetto di recupero e allestimento è in corso.

L’incarico avrà una durata triennale a partire dal 1 luglio 2023, per un compenso di 72 mila euro. La procedura pubblica sarà di tipo comparativo tra soggetti ideonei, valutati acquisendo i curriculum, un elaborato progettuale e infine un colloquio.

Questa figura si rende necessaria proprio per sviluppare una migliore gestione, ma anche una valida offerta culturale, affinchè sia facilmente fruibile al visitatore.

Inoltre serve una guida per la riapertura ottimale dei Musei di Colle, i quali andranno accreditati a livello Regionale.

Nella speranza un domani di perseguire l’obiettivo strategico di una gestione congiunta del sistema museale di Colle.

E chissà se questo progetto andrà in porto, possa divenire un modello da estendere a tutta la Valdelsa, riunita in un’unica grande gestione museale diffusa.

Paolo Moschi
Un etrusco con gli occhi puntati sulla Valdelsa. Aperto a tutto quanto si muove nelle città e nei paesi a nord di Siena, per raccontare la vitalità di terre antiche e orgogliose, ma anche dal cuore grande

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