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Nell’occhio del ciclone sono finite le emissioni acustiche fino a tarda notte e il campeggio-accampamento nei pressi del Parco Fucoli

A Chianciano Terme, lo scorso mercoledì 28 luglio, è iniziata la dodicesima edizione del Mama Africa Meeting, festival europeo dedicato alle musiche e alle danze dell’Africa Occidentale. L’evento, che ogni anno porta nella location prescelta centinaia (se non migliaia) di simpatizzanti e addetti ai lavori, terminerà la domenica successiva e, seppur di breve durata, ha portato con sé una scia di polemiche avanzate dalla controparte chiancianese, suddivisa tra abitanti e albergatori.

Nell’occhio del ciclone, infatti, è finito soprattutto il mancato adeguamento alle normative post-Covid – secondo alcuni durante lo svolgimento del festival – e l’albergo a cielo aperto creato dai partecipanti grazie ad un accampamento di tende dentro e fuori al Parco Fucoli, dove cioè si svolge l’evento. A denunciare il fatto è stato Daniele Barbetti, presidente dell’Associazione Albergatori dello stesso paese termale. con una missiva inviata al sindaco Andrea Marchetti, all’Assessore alle attività produttive Fabio Nardi e alla Comandante della Polizia Municipale Daniela Gonnelli,

L’email inviata dall’Associazione Albergatori alle istituzioni

Come si legge dalla lettera di reclamo, infatti, molti ospiti degli alberghi chiancianesi si sono lamentati per gli eccessivi rumori provenienti dal festival, spesso abbondantemente fuori orario rispetto all’orario in cui legalmente è concesso “suonare”. E non finisce qui: ad essere stata notificata nel “tribunale popolare dei social network” è stata anche la presenza di cani dentro al Parco Fucoli, in realtà proibita come da normativa. Una serie di fraintendimenti, insomma, che hanno mandato su tutte le furie i visitatori arrivati nel paese a cavallo tra Val d’Orcia e Val di Chiana per trascorrere una vacanza all’insegna del riposo e del relax.

Come detto, però, il fattore acustico non è stato l’unico motivo di protesta. I chiancianesi non sono rimasti troppo contenti, infatti, nemmeno del campeggio improvvisato nei terreni limitrofi al Parco, reo di deturpare e rovinare un paese secondo molti già al limite sotto il profilo del decoro urbano. Una situazione ormai prossima a raggiungere il limite della sopportabilità, che in ogni caso nella giornata di domenica troverà comunque la sua fine più naturale. Almeno sulla carta sarà così, ma lo sarà anche nelle parole e nei commenti dei cittadini chiancianesi?

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