Il fatto è accaduto due anni fa nella cittadina termale

Erano gli inizi di luglio 2020 quando Chianciano fu teatro di un episodio di violenza nei confronti della polizia municipale che non passò inosservato né nella cittadina termale né nei paesi limitrofi. Successe che un imprenditore, pregiudicato e legale rappresentante di una società che svolgeva lavori di assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili, venne fermato ad un normale posto di blocco da due agenti dei vigili urbani: dopo aver notato che al suddetto mancava la patente e che si doveva predisporre il sequestro dello scooter sul quale viaggiava, l’imprenditore andò in escandescenza, passando dall’aggressione verbale a quella fisica. Furono diversi i giorni di prognosi per la comandante dei vigili urbani e per l’altro agente in servizio il giorno dell’accaduto, anch’esso vittima delle percosse.

Dopo questa serie di brutte vicissitudini il fermato, inizialmente arrestato e poi rimesso in libertà a causa della non convalida della misura, andò sotto processo sia per violenza e minacce a pubblico ufficiale e guida senza patente sia per le lesioni aggravate subite dalla comandante della polizia municipale. Ieri pomeriggio, l’imprenditore è stato condannato a 5 mesi e 10 giorni, e ad un risarcimento della parte civile, con una provvisionale di 2mila euro più il pagamento delle spese processuali. 

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